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Il decreto sviluppo bis arriva in CdM, si riparte con l’agenda digitale

Il provvedimento che reca “ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” sarà esaminato oggi dal Governo. Dopo lo scorporo con le misure sulle semplificazioni, il pacchetto principale è dedicato all’agenda digitale.
A cura di Antonio Palma
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Il decreto sviluppo bis arriva in CdM, si riparte con l'agenda digitale

Il nuovo decreto sviluppo del Ministro Passera arriva oggi in Consiglio dei Ministri depurato da una ventina di articoli rispetto alla bozza iniziale, che ora passano in un altro provvedimento a parte sulle semplificazioni. Dopo le eccezioni mosse dal Quirinale sulla eterogeneità del provvedimento, infatti, il Governo ha deciso di dividere le misure previste preparando un disegno di legge sulle disposizioni di semplificazione amministrativa  e un decreto legge sulle "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese". Il dl sviluppo dunque si concentrerà ora principalmente sull'Agenda digitale, cioè quella serie di misure che vanno dall'addio alla carta per documenti e certificati all'incentivazioni per le start up passando per la lotta contro il digital divide.

Agenda digitale – Il pacchetto principale del decreto sviluppo riguarderà ovviamente l'applicazione dell'Agenda digitale ad esempio con l'avvio del documento digitale unificato, ovvero carta d'identità codice fiscale e tessera sanitaria in un'unica carta, ma importanti novità ci saranno anche per il passaggio dal cartaceo al digitale nelle amministrazioni pubbliche. Interessate da questo Switch off dalla carta al digitale scuole e università, con il Fascicolo elettronico dello studente, ma anche la sanità con la cartella clinica digitale, e la giustizia con comunicazioni e notificazioni per via telematica. Previsti interventi anche per la diffusione delle tecnologie digitali e per incentivare l'uso dei pagamenti elettronici ad esempio con il Bancomat obbligatorio per i commercianti.

Interventi per le start up – Infine corposo l'intervento anche sugli investimenti delle start up con detrazioni fino al 2015 e una serie di deroghe al diritto societario come la semplificazione dell'iscrizione al registro delle imprese e l'intervento gratuito del Fondo di garanzia dal quale, però, sembra sparita la dotazione di 50 milioni inizialmente prevista. Nel decreto sviluppo è finito all'ultimo momento anche la proroga per il termine della gara per la concessione integrata del progetto Sulcis per permettere l'esame della Commissione europea.

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