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Idv avvia la raccolta firme per cancellare i rimborsi elettorali

L’Italia dei valori parte con la sua campagna di raccolte firme “Giu le mani dal sacco” per una legge di iniziativa popolare da presentare in Parlamento per l’abrogazione dei rimborsi elettorali.
A cura di Antonio Palma
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Idv avvia la raccolta firme per cancellare i rimborsi elettorali

Ormai l'agenda politica di tutti partiti italiani sembra avere un unico obiettivo, la riforma dei finanziamenti pubblici ai partiti. Tra chi proclama riforme, chi presenta disegni di legge e chi addirittura annuncia nuove forze politiche prive di rimborsi elettorali, lo scandalo sull'enorme quantità di denaro nelle casse dei partiti sta animando la scena politica italiana. Anche l'Italia dei Valori ha presentato la sua proposta di riforma e questa mattina ha lanciato la nuova campagna di raccolta firme per la totale abrogazione del rimborso elettorale ai partiti.

"Giu le mani dal sacco" – La campagna dell'Idv dal titolo "Giù le mani dal sacco" ha lo scopo di presentare in Parlamento una proposta di legge d'iniziativa popolare e per questo si chiede ai cittadini di sostenere l'iniziativa firmando nei gazebo e nei banchetti preparati dal partito nelle piazze. "Abbiamo restituito la parola ai cittadini" ha dichiarato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro che più volte aveva proposto la cancellazione del rimborso elettorale dei partiti.

Le iniziative dei partiti – "Ancora una volta, saranno gli italiani a fare quelle riforme che il Parlamento non ha il coraggio di fare" ha rincarato Di Pietro prendendosela contro gli altri partiti che vorrebbero una riforma del sistema ma non la cancellazione totale dei rimborsi. Tra le forze politiche parlamentari è un susseguirsi di comunicati e iniziative, prima la Lega con la rinuncia alla terza tranche dei vecchi rimborsi elettorali, poi Alfano che ha annunciato di voler creare un nuovo partito senza alcun finanziamento pubblico, mentre il Pd ha presentato già una proposta di legge per il dimezzamento dell'importo attualmente versato dallo Stato ai partiti.

Le idee troppo confuse – In realtà al momento le idee sono troppo confuse e all'orizzonte nulla di concreto e difficilmente le forze politiche si priveranno di una fonte tanto generosa. Del resto, come ha ricordato anche Di Pietro, la volontà dei cittadini era chiara "ma la sovranità popolare è stata tradita dopo il referendum del 1993" dagli stessi partiti che capirono di non poter sopravvivere senza quei soldi.  Chissà se lo sperpero e l'uso privato di quei fondi scoperto ancora una volta dalla magistratura questa volta riusciranno a far cambiare le regole.

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