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Gregoretti, Salvini: “Orgoglioso di quanto fatto, Toninelli ora non ricorda ma firmava con me”

Matteo Salvini si è fermato a parlare con i giornalisti dopo l’udienza preliminare del processo sul caso Gregoretti: “Mi sono limitato a ricordare i numeri al giudice, perché io vado orgoglioso di quello che abbiamo fatto”, ha detto l’ex ministro dell’Interno. Poi una stoccata a Conte, che verrà ascoltato a Roma dal gup il 28 gennaio e all’ex ministro dei Trasporti: “Il senatore Toninelli non ricordava nulla, spero ricordi dove abita”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini è a processo a Catania per il caso Gregoretti. Dopo l'udienza nell'aula bunker, l'ex ministro dell'Interno ha spiegato il suo punto di vista ai giornalisti presenti: "Mi sono limitato a ricordare i numeri al giudice, perché io vado orgoglioso di quello che abbiamo fatto e cambiato dall'estate del 2018 a quella del 2019: ridotto del 55% i dispersi nel mar Mediterraneo, azzerato il numero dei cadaveri recuperati in mare, riducendo gli sbarchi". Poi un passaggio sul fatto che il gup, Nunzio Sarpietro, durante l'udienza preliminare del processo ha deciso di sentire il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in quanto persona informata dei fatti. Verrà ascoltato il 28 gennaio a Roma: "Palazzo Chigi si trasformerà in tribunale, Conte ha chiesto di non venire lui a Catania ma far venire Catania da lui. Sono curioso di sapere come ricorderà quello che si è fatto". In aula "mi sono permesso di ricordare che Conte disse ‘per quanto riguarda le ricollocazioni abbiamo sempre lavorato noi per consentire a voi lo sbarco' – ha continuato Salvini – il presidente di sua sponte disse questo pensando di farmi un torto e invece mi ha fatto un favore". Poi, ha spiegato l'ex ministro dell'Interno, "ho ricordato tranquillamente che Lamorgese ha fatto la stessa cosa più di una volta".

Poi Salvini è tornato sull'effetto che gli ha fatto essere a processo in un'aula bunker: "Per me è la prima volta in un'aula bunker e da imputato, c'è un processo senza accusa, la pubblica accusa è quella che dice Salvini non ha fatto nulla". Per la "prima volta sono intervento dove di solito si svolgono i processi per mafia, spero che la prossima volta accendano il riscaldamento". Il 9 gennaio "siamo a Palermo perché non è giusto fare un torto al resto della Sicilia – ha ironizzato Salvini – per non annoiarci saremo nell'aula del tribunale di Palermo per un altro processo".

Salvini ha commentato le accuse di Danilo Toninelli, ma anche le sue risposte in aula: "Il senatore Toninelli non ricordava nulla, spero ricordi dove abita – ha attaccato l'ex ministro dell'Interno – Toninelli che con me firmava i divieti di sbarco e i decreti sicurezza, ha una concezione della coerenza e della dignità personale". Sul caso Open Arms forse "c'era qualcuno che si sostituiva a Toninelli che trattava con i ministri spagnoli", ha ironizzato ancora Salvini. Giulia Bongiorno, avvocato della difesa e all'epoca dei fatti ministra per la Pubblica Amministrazione, ha spiegato: "Io c'ero, lo so cosa gli dicevano a volte gli chiedevano di essere ancora più duro, forse dovevo fare da testimone e non da avvocato".

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