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Frequenze tv rinnovate per venti anni, bufera su Passera

Il Ministro dello sviluppo economico prolunga l’assegnazione di 19 frequenze televisive per altri venti anni scatenando le polemiche di chi accusa il governo di voler confermare il duopolio vigente di Rai e Mediaset.
A cura di Antonio Palma
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Frequenze tv rinnovate per venti anni, bufera su Passera

E' arrivato ieri con la sorpresa di molti il provvedimento del Ministro dello sviluppo, Corrado Passera, che prolunga l'assegnazione di 19 frequenze televisive, già assegnate in via provvisoria, per altri dieci anni più una proroga automatica per i successivi dieci. Una decisione che equivale a fotografare la situazione attuale del sistema televisivo italiano, vale adire il duopolio Rai Mediaset senza rischio alcuno per  le aziende interessate. Per molti un deciso passo indietro, dopo la positiva scelta di cancellare il beauty contest, che non fa che ribadire i privilegi delle emittenti nazionali a discapito delle piccole televisioni e della concorrenza. Non pochi quelli che vedono con sospetto la tempistica di questo provvedimento, cioè proprio nel momento in cui il nuovo Cda Rai elegge la Presidente designata dal Governo, e temono uno scambio di favori con il centrodestra.

Dal Ministero dello sviluppo assicurano che non si poteva fare altrimenti, visto che l'assegnazione dei diritti d'uso definitivi delle frequenze televisive era già prevista dalla Finanziaria di Tremonti che imponeva "l'obbligo di trasformare i titoli provvisori (rilasciati a livello regionale dal 2008 al 2012) in definitivi entro il 30 giugno 2012, in coincidenza con il passaggio al digitale su tutto il territorio nazionale". Dunque assegnazione definitiva per venti anni anche perché è la durata prevista dei diritti d'uso nel settore telecomunicazioni "per consentire l'ammortamento degli investimenti necessari per la valorizzazione delle infrastrutture che operano su tali frequenze". Eppure questa repentina svolta del Ministro Passera inevitabilmente frutterà una serie di diritti aggiuntivi alle emittenti interessate che già sono in condizione di privilegio rispetto alle altre.

Dal Mise ribadiscono che ad ogni modo le altre sei frequenze saranno aggiudicate tramite bando di gara economico al miglior offerente, come già stabilito dal Governo, dopo l'assegnazione definitiva di queste 19 frequenze, tra cui 4 alla Rai, 4 a Mediaset e 3 a Telecom Italia Media. Contro la decisione però molti politici e parlamentari, con l'Idv che ha presentato un'interrogazione in Aula sul caso. Oltre a motivazioni di opportunità temporale per molti, infatti, ci sono grossi problemi di ordine tecnico, dai contenziosi aperti in sede giudiziaria da alcune emittenti, alle intese con i Paesi confinanti, alle intese internazionali sulle frequenze da utilizzare per la banda larga mobile.

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