FI e Lega si spaccano sull’immunità di Ilaria Salis, volano le accuse: “Traditori”, “Colpa vostra”

Il Parlamento europeo ha deciso di confermare l'immunità di Ilaria Salis, e c'è stato un solo voto di scarto: 306 favorevoli, 305 contrari. Impossibile sapere chi abbia votato come, dato che lo scrutinio è stato segreto. Anche questo ha contribuito a scaldare gli animi nel centrodestra italiano, che aveva dichiarato in modo compatto di voler mandare Salis a processo.
Prima Matteo Salvini, senza citare partiti specifici, ha attaccato chi "si dice di ‘centrodestra'" e "ha votato per salvare la signora Salis". Poco dopo Antonio Tajani ha risposto nettamente: "Le calunnie non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo". Da quel momento il botta e risposta è diventato sempre più duro ed esplicito. Fonti leghiste hanno invitato FI a "fare i conti con i suoi traditori", e diversi esponenti di Forza Italia hanno risposto con gli stessi toni, sottolineando che un eurodeputato leghista era assente al momento del voto. Da parte sua, Fratelli d'Italia si è tenuta fuori dallo scontro: il capogruppo Nicola Procaccini si è limitato a dire che "è impossibile sapere" chi abbia votato per l'immunità.
Scontro aperto tra Salvini e Tajani
Numeri alla mano, era chiaro prima del voto che per ‘salvare' Salis sarebbe servito l'appoggio di alcuni esponenti del Partito popolare europeo (o Ppe, di centrodestra), il gruppo più numeroso dell'Eurocamera, di cui fa parte anche Forza Italia. Per questo, le accuse lanciate subito da Salvini sono sembrate dirette agli alleati. "Col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di ‘centrodestra' ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!", ha scritto il leader del Carroccio sui social pochi minuti dopo la votazione.
La replica di Tajani è arrivata a margine di un convegno alla Camera: "Su Ilaria Salis la nostra posizione era chiara. Le chiacchiere stanno a zero". E ancora: "Le calunnie non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo. Non c'è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani. Abbiamo detto quale era la linea del voto, poi a scrutinio segreto ci sono 700 e più parlamentari che votano".
Tajani, peraltro, non ha evitato delle frecciatine sui risultati elettorali, che nelle ultime elezioni regionali hanno visto FI fare meglio della Lega: "Forza Italia oggi è la seconda forza del centrodestra, vuol dire che i cittadini credono a quello che diciamo noi. Credo che il centrodestra si debba preoccupare di prendere voti all'esterno, non fare polemiche all'interno. È inutile andare a cercare qualche voto in più. Quando si usano queste piccole cose per cercare qualche voto in più alla fine poi i voti si perdono".
La Lega all'attacco, Benigni (FI): "Sardone non starnazzi"
Dopo che i due leader hanno aperto lo scontro, sono arrivati gli altri esponenti dei partiti a rincarare la dose. Dalla Lega, l'eurodeputato Raffaele Stancanelli ha detto chiaramente che Salis si era salvata grazie "trenta-quaranta" parlamentari Popolari. E ha aggiunto: "Qualche deputato italiano dei Popolari ha detto ‘voterò secondo coscienza'. Io non sono dentro le urne perché il voto è segreto, ma sto alle dichiarazioni del capogruppo, che avrebbero votato contro, e dei parlamentari, che avrebbero votato secondo coscienza. Due più due fa quattro".
Ben più diretto l'attacco di Silvia Sardone, vicesegretaria leghista: "Non ci sono dubbi che sia stato il Ppe a salvare Ilaria Salis", ha detto ad Affaritaliani. "D'altronde sappiamo bene che il Ppe e Forza Italia qui al Parlamento europeo governano con la sinistra". Parole che hanno scatenato la dura replica di Stefano Benigni, deputato e vicesegretario di Forza Italia, che ha definito le accuse "gravi e infondate".
Non solo, Benigni ha contrattaccato: "Se ha le prove, le tiri fuori. Altrimenti la smetta di starnazzare cose insensate. Prima dice che il voto è segreto, poi accusa Forza Italia e il Ppe di tradimento come se avesse la bacchetta magica. E chi è lei, Maga Magò?". Parole a cui ha replicato la leghista Elena Maccanti: "‘Starnazzare’? Imparino il rispetto per le donne e per gli alleati. Silvio Berlusconi non avrebbe mai usato toni simili".
La frecciata dei forzisti: "Lega cerca di raccattare voti", il Carroccio: "Fate i conti con i traditori"
La linea di Forza Italia, invece, è stata di puntare sulle assenze in Aula – quasi ottanta, complessivamente – che hanno influenzato il risultato. "Basta scorrere l'elenco dei presenti e degli assenti per capire chi ha salvato la Salis. La delegazione di Forza Italia era al completo, mentre tra i Patrioti – anche quelli italiani – spiccavano assenze che si sono rivelate determinanti", ha detto il partito di una nota. Come detto, i Patrioti sono il gruppo della Lega.
"Sarebbe interessante ascoltare le giustificazioni di queste assenze. Nella votazione su Ilaria Salis hanno partecipato 628 membri, mentre in quelle immediatamente successive i votanti sono saliti a 650: significa che 22 eurodeputati non hanno votato pur essendo presenti. Basta guardare chi per capire", ha concluso FI. E Il vicesegretario Benigni ha si è spinto ancora più in là: "Non accettiamo lezioni da populisti che cercano di raccattare qualche voto speculando senza ritegno".
Sulle assenze tutto il partito ha insistito ripetutamente. Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Ue, ha parlato di "22 fantasmi" e ha chiesto ai Patrioti di "guardare le loro assenze e le loro improvvise presenze". L'eurodeputato Flavio Tosi ha ribadito: "Del centrodestra italiano erano tutti presenti, tranne uno, che è dei Patrioti…", e ha sottolineato che i "franchi tiratori" avrebbero potuto esserci anche nell'estrema destra, per "aprirsi il campo a facili attacchi politici". Un "giochetto già visto in passato".
Non è arrivata una risposta ufficiale della Lega, anche se fonti d'agenzia hanno riportato una linea ufficiosa: "Irricevibili e inaccettabili le accuse di Forza Italia", nei confronti di un "singolo eurodeputato, non presente per motivi di salute". E infine l'affondo: "Anziché speculare sulla salute dei nostri eurodeputati, facciano i conti con i loro traditori".