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Guerra in Ucraina

Draghi in Consiglio dei ministri: “Biden deve chiamare Putin, l’Ucraina deciderà che pace vuole”

Il presidente del Consiglio, tornato dagli Stati Uniti, ha raccontato ai ministri riuniti in Cdm i colloqui con Biden, auspicando la costruzione di un tavolo ampio e sottolineando l’importanza di riallacciare i contatti a tutti i livelli. “La pace sarà quella che vorranno gli ucraini”, ha ribadito ai presenti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio è servito principalmente ad aggiornare il governo dopo l'incontro tra Draghi e il presidente americano Joe Biden, oltre che a deliberare la proroga dello stato di emergenza per la guerra. Tornato dagli Stati Uniti, il presidente del Consiglio ha spiegato ai suoi ministri che il conflitto in Ucraina ha preso una fisionomia nuova e ora l'obiettivo è capire come costruire il futuro. Draghi ha ribadito ai presenti – secondo quanto spiegano fonti di governo – che la pace sarà quella che vorranno gli ucraini, non imposta da fuori e che sia sostenibile nei prossimi anni. Tutti devono sedersi intorno a un tavolo, con l'Ucraina ovviamente presente e voce principale. Ma l'obiettivo è che ci siano anche Russia e Stati Uniti.

Draghi ha sottolineato che, dal suo punti di vista, è fondamentale che Biden chiami il presidente Putin per riallacciare i contatti che si sono bruscamente interrotti con l'inizio della guerra. Proprio sul dialogo il presidente del Consiglio ha insistito molto, secondo i presenti. Bisogna parlare, intensificare i contatti tra tutti gli Stati e attori internazionali e a più livelli. Dimenticare quanto è accaduto e sta accadendo è "impossibile", ma bisogna "guardare al futuro".

Il presidente del Consiglio ha anche raccontato di aver ricevuto i complimenti di Biden e dei membri del Congresso americano per quanto riguarda la transizione energetica adottata dal governo italiano. Ma non solo: parte dei colloqui si è concentrata anche sull'emergenza umanitaria, con l'accoglienza dei rifugiati ucraini che – secondo quanto detto da Draghi ai presenti – è stata oggetto di grande attenzione nel corso degli incontri a Washington. Il presidente del Consiglio ha spiegato ai suoi interlocutori che l'Italia è sensibile a questo tema e che sta gestendo la situazione. Anche se si tratta – nella maggior parte dei casi, dice ancora Draghi – di rifugiati che sperano di tornare a casa prima possibile, per ricostruire il proprio Paese.

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