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Dopo l’inchiesta di Fanpage, Valditara cambia le regole sulle certificazioni di lingue per insegnare nelle scuole

Dopo l’inchiesta di Fanpage.it ‘La Cattiva scuola’, che aveva raccontato il business dei titoli per gli aspiranti insegnanti, il ministro Valditara annuncia nuove regole per il rilascio delle certificazioni linguistiche. Gli esami dovranno svolgersi presso gli enti accreditati, garantendo la qualità e trasparenza delle prove.
A cura di Giulia Casula
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Dopo l'inchiesta di Fanpage.it ‘La Cattiva scuola', che aveva raccontato il business dei titoli per gli aspiranti insegnanti, dal ministero dell'Istruzione guidato da Giuseppe Valditara arriva l'annunciata stretta sulle certificazioni linguistiche. 

D'ora in avanti "gli enti abilitati al rilascio delle certificazioni per le competenze linguistico-comunicative, oltre a dover garantire la qualità delle prove d’esame e la trasparenza delle valutazioni, sono chiamati ad assicurare che gli esami si svolgano presso le loro sedi accreditate in Italia, sotto stretta vigilanza e nel pieno rispetto dei protocolli con il MIM", si legge nella nota diffusa oggi dal ministro ai responsabili degli istituti certificatori.

Inoltre, gli enti dovranno preparare una relazione annuale da inviare al Mim che documenti le attività svolte, comprese le iniziative adottate per garantire il rispetto di nuovi standard richiesti. Il nuovo elenco di enti, attivo da quest'anno scolastico e per i prossimi tre, è "frutto di una rigorosa selezione condotta da una Commissione di esperti", ha assicurato Valditara. Quest'ultima ha tagliato il numero degli enti da 41 a 8 sulla base di "criteri stringenti e requisiti tecnici accuratamente verificati". Gli istituti individuati saranno sottoposti a monitoraggio, controllo e valutazione della gestione delle certificazioni da parte dell'Amministrazione scolastica.

"Abbiamo voluto imprimere un deciso cambio di passo, selezionando solo gli enti realmente in grado di garantire standard elevati di qualità, trasparenza e affidabilità nelle attività certificatorie. In un momento in cui è fondamentale rilanciare il nostro sistema educativo, scorciatoie o irregolarità non sono tollerate. Per questo", ha commentato Valditara, "ho dato impulso a un’attività costante di monitoraggio da parte degli Uffici ministeriali, anche per contrastare eventuali fenomeni di illegalità, purtroppo emersi in passato, nel rilascio di titoli di studio che sono collegati al conseguimento di benefici e punteggi aggiuntivi nelle graduatorie del personale docente. Solo attraverso una collaborazione leale e costruttiva tra amministrazione ed enti potremo assicurare un sistema di certificazione all’altezza delle aspettative del mondo della scuola e dei cittadini. Qualità, legalità e meritocrazia sono le direttrici della nostra azione", ha concluso.

La notizia è stata accolta positivamente dal coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana. "Siamo più che soddisfatti della stretta che il ministero dell'Istruzione ha introdotto sulleCertificazioni linguistiche e accogliamo con favore questo ritorno alla normalità che viene incontro ad una situazione che la Gilda da anni denuncia. Che sia solo l'avvio di un lungo percorso di pulizia e trasparenza", ha affermato. "Ora ci aspettiamo che si continui su questa strada. Sono all'ordine del giorno, infatti, le segnalazioni che ci arrivano dai docenti sulla poca serietà di alcune abilitazioni linguistiche. Si tratta di una formazione al limite della legalità, che fa solo mercato, non ha una ricaduta positiva sulla professionalità degli insegnanti, non migliora l'apprendimento degli alunni e svaluta le qualifiche di chi invece la propria formazione l'ha acquisita con serietà, impegno ed eccellenza", ha concluso.

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