Delitto di Garlasco, Nordio dice che la condanna di Stasi senza rifare il processo è stata “irrazionale”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si è espresso questa sera sul caso di Garlasco, e in particolare sulla riapertura delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi: dopo la vicenda processuale che ha condotto nel 2025 alla condanna definitiva di Alberto Stasi, in carcere da allora, la Procura di Pavia a marzo 2025 per la terza volta ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, unico indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi con Stasi o con ignoti.
"Premesso che, come sapete, non posso, non debbo e non voglio parlare di vicende in corso, quello che posso dire è che trovo irragionevole che dopo una sentenza o due sentenze di assoluzioni, sia intervenuta una condanna senza nemmeno rifare l'intero processo", ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato da Zona Bianca, su Rete 4, rispondendo a una domanda sul delitto di Garlasco, e in particolare sul fatto che, secondo Stefano Vitelli, il giudice che nel 2009 assolse Alberto Stasi per l'uccisione di Chiara Poggi, il ragionevole dubbio non è stato applicato.
"È irrazionale perché se per legge si può condannare soltanto, al di là di ogni ragionevole dubbio, quando uno o più giudici hanno già dubitato al punto da assolvere, non si vede come si possa condannare. Questo secondo me è irragionevole e andrebbe cambiato con una riforma che noi abbiamo provato a fare e abbiamo fatto a metà", ha aggiunto Nordio.
Per il ministro della Giustizia comunque non ci saranno conseguenze per i magistrati della vecchia inchiesta del caso Garlasco. "No, assolutamente", ha detto rispondendo a una domanda. "La responsabilità si può avere solo se il magistrato non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte. Per questo – ha aggiunto – per tutti i processi esiste nei paesi democratici un doppio o triplo grado di giurisdizione; si presume infatti che la sentenza possa essere sbagliata".
"Credo che purtroppo in questo momento – ha detto infine Nordio rispondendo ad un'altra domanda – l'opinione del cittadino nei confronti della giustizia sia abbastanza negativa. Più che colpa dei magistrati è colpa delle leggi. I magistrati amministrano con leggi imperfette che consentono di procrastinare processi all'infinito, anche quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli".