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Il caso Cospito

Cospito, governo: “Nessuna trattativa”. Disposto il trasferimento al carcere Opera di Milano

Per il governo l’anarchico Cospito deve rimanere al 41 bis, perché non c’è stato “un ravvedimento”. Il Garante dei detenuti: “Non è vero che la revoca sia giuridicamente impossibile”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo gli scontri che si sono verificati nel finesettimana, con un corteo non autorizzato a Trastevere a Roma, il bilancio è di 41 denunciati e un agente ferito. Ma non è l'unico episodio di violenza registrato per protestare contro il 41 bis inflitto a maggio scorso all'anarchico Alfredo Cospito, 55 anni, detenuto da 10 anni nel carcere di Sassari per la gambizzazione del dirigente dell'Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per il fallito attentato con due bombe alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, da 103 giorni in sciopero della fame, nutrendosi solo di integratori.

Sempre nella notte di sabato una molotov è stata scagliata contro un distretto di polizia al Prenestino a Roma, e una lettera con un proiettile recapitata al direttore del Tirreno Luciano Tancredi (dopo quella mandata al Pg di Torino Saluzzo) con il messaggio minatorio ‘Se Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi, 2 mesi senza cibo fuoco alle galere'. Ma Palazzo Chigi ha fatto sapere di non voler scendere a compromessi.

E lo stesso concetto è stato ribadito dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che ha anzi affermato che le violenze, "così come già la busta con proiettile al Pg di Torino, confermano che c'era un fondamento nell'adozione del 41 bis su Cospito". In un'intervista a Repubblica, il sottosegretario di Fdi ha aggiunto: "Questi gravissimi fatti dimostrano che chi ha deciso di infliggere il carcere duro a Cospito aveva visto giusto nel ritenerlo ancora un leader, un riferimento forte per una vasta compagine anarchica ritenuta pericolosa". Parlando con il Messaggero, Delmastro ha ribadito: "Lo Stato non arretra, non può farlo".

"Evidentemente il comportamento di Cospito in carcere – ha detto – riesce a influenzare una rete di terroristi violenti. E questo è uno dei presupposti per il 41-bis". Di fronte ai violenti, lo Stato deve dimostrare "fermezza", ha sottolineato ancora il sottosegretario, aggiungendo "Nessun passo indietro sulla normativa speciale anti-terrorismo. Va da sé che le loro azioni rischiano di ottenere un effetto opposto a quello desiderato. Ma sono i primi a saperlo".

Come scrive il Corriere della Sera sul tavolo del ministro della Giustizia Nordio è presente, dallo scorso 12 gennaio, un'istanza di revoca del carcere duro per il detenuto, presentata dal legale Flavio Rossi Albertini. Il Guardasigilli è in attesa del parere della Procura antiterrorismo di Torino, poi deciderà. Si tratta dell’unica via d'uscita che il ministro può imboccare su Cospito. Le altre strade sono sono quella giudiziaria e quella sanitaria.

Per quanto riguarda la prima opzione il prossimo 7 marzo la Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sul ricorso del legale contro il verdetto del Tribunale di Sorveglianza che a dicembre ha confermato il decreto ministeriale. Ma anche se dovesse annullare l’ordinanza che dispone il carcere duro, la Cassazione rimanderebbe gli atti al Tribunale di Sorveglianza per una nuova decisione.

Per quanto riguarda invece le questioni sanitarie, spetta ai medici del carcere di Sassari stabilire se le strutture del penitenziario sono in grado di garantire la sopravvivenza del detenuto, le cui condizioni peggiorano di giorno in giorno.

Gli attacchi alle sedi diplomatiche

"Le azioni violente di questi giorni, dagli attacchi contro l'auto di un funzionario a Berlino e al consolato di Barcellona ma mi riferisco anche alle violenze di piazza, alle minacce contro il collega direttore del Tirreno, non intimidiscono lo Stato italiano. Questo non è dissenso, non sono manifestazioni pacifiche, del tutto legittime, ma attacchi contro persone e istituzioni. Con i violenti il governo non si fa intimidire e non scende a patti", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista a Qn.  Tajani si riferisce anche all'episodio dello scorso 2 dicembre, quando ad Atene è stata incendiata l'auto della sorella di Elly Schlein, Susanna, consigliera dell'ambasciata italiana, e agli ultimi eventi che si sono verificati a Barcellona e a Berlino: nel primo caso è stato imbrattato il muto del consolato, con la scritta ‘Libertà per Cospito' e ‘Stato italiano omicida; nel secondo caso è stata incendiata è stata incendiata l'auto con targa diplomatica di Luigi Estero, primo consigliere dell'ambasciata italiana.

"Ho dato indicazioni di rafforzare le misure di sicurezza delle nostre ambasciate e nei consolati, anche con l'invio dei carabinieri nelle sedi più a rischio: dobbiamo mantenere alta l'attenzione, soprattutto per proteggere il nostro personale", ha aggiunto.

Lega: "Non si è pentito, resto al 41 bis"

"Eventuali atti di clemenza sono concessi quando c'è un ravvedimento, una buona condotta. Non mi pare che Cospito si sia ravveduto e inoltre lo Stato non sta compiendo alcun illecito contro di lui. Si è dichiarato apertamente terrorista ed è stato condannato, non è in una fa se di misura cautelare. Senza dimenticare poi che il proliferare di attentati da parte della galassia anarchica in difesa di Cospito alimenta un clima di violenza che non lo aiuta e va condannato da tutto il mondo politico. Sia a destra, sia a sinistra non si possono tollerare atti di aggressione nei confronti delle istituzioni. È sbagliato cedere al ricatto di atti di come quelli a cui stiamo assistendo", ha detto a la Stampa il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.

"Cospito – ha aggiunto – è monitorato 24 ore al giorno. Nonostante il suo prolungato sciopero della fame, la decisione sulle sue condizioni spetta ai medici. E se loro sostengono che la sua situazione è sotto controllo ci dobbiamo fidare. Inoltre la Cassazione, che ha anticipato il suo pronunciamento, si esprimerà sulla fine del carcere duro, in modo autonomo e sereno. Chi deve decidere nel merito non deve farlo sulla base di minacce e attentati".

Garante detenuti: "Possibile revoca 41 bis per ragioni sanitarie"

"Da giorni dico che Cospito deve andare in un carcere dove sia possibile un immediato intervento ospedaliero qualora fosse disgraziatamente necessario", ha detto Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti, in un'intervista su la Repubblica. "Di per sé gli attentati, oltre alla loro gravità, giocano sempre al contrario rispetto all'obiettivo – ha aggiunto Palma – perché è ovvio che uno Stato non può cedere. Altra cosa è valutare con serenità la posizione di Cospito".

"Per un Garante dei diritti il primo punto è la salute. E la situazione di Cospito mi preoccupa molto. Io non entro nel merito, se non per l'aspetto sanitario. Però non è vero che la revoca sia giuridicamente impossibile – ha concluso – Per gli atti amministrativi la possibilità esiste sempre, al di là della legge sul 41 bis".

Cospito trasferito a Milano nel carcere di Opera

"Alfredo Cospito verrà trasferito nel penitenziario di Opera a Milano". L'annuncio è arrivato dal suo avvocato Flavio Rossi Albertini nel primo pomeriggio. Il trasferimento – disposto dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria – avverrà per ragioni di salute, affinché l'anarchico possa essere curato adeguatamente come chiesto da tempo dalla dottoressa che lo segue e dal suo legale. "Cospito sarà ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute", ha aggiunto l'avvocato.

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