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Cos’è il piano Ue per la ricerca che fa concorrenza agli Usa e perché ha fatto arrabbiare Meloni

La presidente della Commissione Ue von der Leyen ha annunciato un “pacchetto da 500 milioni di euro” per attirare ricercatori in Europa. Proprio nel periodo in cui gli Stati Uniti di Trump, invece, stanno tagliando i fondi a università e centri scientifici. Ma il governo Meloni non avrebbe apprezzato il ruolo centrale della Francia nell’annuncio, né la ‘sfida’ agli Usa.
A cura di Luca Pons
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"Proporremo un nuovo pacchetto di 500 milioni di euro, per il 2025-2027, per fare dell’Europa un polo di attrazione per i ricercatori". Con queste parole Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha lanciato ieri alla Sorbona di Parigi l'iniziativa chiamata Choose Europe for Science, ‘scegli l'Europa per la scienza'. Una mossa che serve a "sostenere i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti dall’Europa e da tutto il mondo".

Enfasi soprattutto su "da tutto il mondo", dato che al momento questo significa soprattutto un posto: gli Stati Uniti, dove la guerra dell'amministrazione Trump alle università (oggi ha annunciato che Harvard non riceverà più sovvenzioni) e a quasi tutte le istituzioni scientifiche del Paese sta smantellando i progetti di numerosi ricercatori. Ma il governo italiano non ha gradito l'iniziativa.

"Intendiamo creare una nuova ‘super sovvenzione' della durata di sette anni nell’ambito del Consiglio europeo della ricerca, per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori", ha detto von der Leyen. Sottolineando, quasi come una frecciatina tra le righe a Trump: "La priorità è che la scienza in Europa sia aperta e libera".

Cosa c'è nel piano europeo per attirare ricercatori dagli Usa e non solo

Concretamente il progetto dovrebbe essere messo in atto con "una prima legge europea sull’innovazione e una strategia per le startup, per eliminare le barriere normative e di altro tipo, e per facilitare l’accesso al capitale di rischio per le startup". In sostanza, "dobbiamo rendere più facile e attraente venire in Europa per fare ricerca. Metteremo meglio in contatto i ricercatori con gli istituti di ricerca. Accelereremo il processo di ingresso sul sito e di permanenza in Europa".

Come detto, l'intenzione sembrerebbe quella di approfittare della linea Trump: più gli Stati Uniti attaccano i propri ricercatori e gli tolgono fondi, più l'Ue si sforza per diventare un'alternativa attraente: "L’Europa ha fatto la sua scelta. Stiamo scegliendo di iniziare una nuova era di invenzione e ingegno".

E ancora: "Abbiamo scelto di mettere la ricerca e l’innovazione, la scienza e la tecnologia, al centro della nostra economia. Abbiamo scelto di essere il continente in cui le università sono i pilastri delle nostre società e del nostro stile di vita. Abbiamo scelto di essere il continente in cui l’innovazione è al servizio dell’umanità. Dove il talento globale viene accolto". Anche se al momento le risorse annunciate, 500 milioni di euro in tutto, non sembrano permettere piani così ambiziosi.

Perché il governo Meloni si è arrabbiato

Sui motivi per cui il governo Meloni sia irritato dall'iniziativa ci sono soprattutto retroscena e dichiarazioni informali. Ciò che è certo è che all'annuncio erano invitati tutti i ministri della Ricerca Ue, oltre ai rappresentanti di numerosi atenei e i commissari europei competenti. Eppure l'Italia non ha mandato la ministra Bernini, ma solo l'ambasciatrice a Parigi.

La stessa ministra, poche ore dopo, ha dichiarato: "Mentre gli altri annunciano, l’Italia ha già agito". È chiaro che gli "altri" in questo caso siano l'Ue e la Francia. Il riferimento è al bando da 50 milioni di euro che l'Italia ha lanciato circa un mese fa, il 7 aprile, per attirare ricercatori dall'estero che vogliono tornare o trasferirsi nel Paese.

Stando a quanto riferito da fonti ministeriali, l'evento sarebbe stato organizzato in pochi giorni e il governo italiano non avrebbe apprezzato la centralità della Francia nell'iniziativa. Il fatto che l'annuncio sia avvenuto alla Sorbona di Parigi, e non a Bruxelles, e che tutte le principali foto dell'evento vedano von der Leyen accanto al presidente francese Macron. E il fatto che, allo stesso evento, proprio Macron abbia lanciato pubblicamente il piano di investimento del proprio Paese, da 100 milioni di euro, per attirare ricercatori dall'estero. Infine, non si può escludere che il governo Meloni sia scettico all'idea di fare concorrenza a Trump, anche sul piano della ricerca, per evitare tensioni.

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