Cosa pensano gli italiani delle armi a Kiev e dell’appartenenza alla Nato: il sondaggio

Gli italiani non credono che, a questo punto del conflitto, la cosa più giusta da fare sia continuare a inviare armi in Ucraina e basta. Lo afferma il sondaggio di Nando Pagnoncelli presentato ieri sera alla trasmissione diMartedì su La7. Solo il 24% degli intervistati, infatti, pensa che in questa fase della guerra il nostro Paese debba limitarsi a continuare a fornire armi e sostenere la resistenza ucraina; per il 62%, però, sarebbe meglio alleggerire il sostegno a Kiev da questo punto di vista e trovare invece un modo per riaprire il dialogo con la Russia di Putin. Un modo, in altre parole, per far tornare il capo del Cremlino al tavolo dei negoziati: lo pensano quasi due italiani su 3.
Un'altra domanda posta dal sondaggio di Pagnoncelli riguarda invece l'appartenenza alla Nato. Un fattore di cui si è molto discusso nel nostro Paese nelle ultime settimane in relazione alla richiesta dell'Alleanza ai suoi Paesi membri di aumentare le spese militari fino al 2% del loro Pil, contestata da alcune forze politiche. Il 44%, quindi la maggioranza relativa, ritiene che l'Italia partecipi giustamente nel suo interesse alle Alleanze di cui fa parte, come la Nato. C'è però anche un 39% che è invece più critico, perché ritiene che l'Italia sia troppo filo-Nato "ed è condizionata dagli americani, contro il proprio interesse".
Il sondaggio presentato da Pagnoncelli ha poi anche sottolineato come ben 9 italiani su 10 esprimano preoccupazioni elevate per quanto sta succedendo:il 48% teme che la sua famiglia possa soffrire conseguenze economiche a causa della guerra, ma un 43% ha paura che l'Italia venga coinvolta direttamente nel conflitto.
E infine, sulle parole di Mario Draghi, che aveva chiesto a un giornalista in conferenza stampa se preferisse la pace o il condizionatore acceso d'estate, parlando del possibile embargo al gas dalla Russia, per il 50% degli intervistati "ha fatto bene a parlare chiaro", mentre secondo il 42% "ha sbagliato tutto usando una frase del tutto infelice".