Cosa cambia con la nuova legge sui conti correnti approvata alla Camera

Ieri è stata approvata all'unanimità alla Camera il disegno di legge che prevede l'obbligo per le banche di aprire un conto corrente a chiunque lo richieda. Una novità che potrebbe cambiare il rapporto tra istituti e clienti trasformando il conto corrente in un diritto. Ora il testo andrà al Senato, da cui ci si aspetta un iter lineare con l'approvazione in tempi abbastanza rapidi. Ma cosa cambia in concreto per i clienti?
Cosa prevede il testo e cosa cambia
Con il disegno di legge approvato alla Camera con 254 voti favorevoli, le banche non potranno rifiutarsi di stipulare un contratto di conto corrente a chi lo richiede. Nel dettaglio il provvedimento prevede che "fermo restando l'obbligo di osservare le disposizioni nazionali ed europee in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, la banca non può in alcun caso esimersi dalla stipula di un contratto di conto corrente con chiunque lo richieda". In altre parole, avere un conto corrente diventerebbe un diritto che gli istituti non potrebbero negare, se non in alcuni casi eccezionali.
Il testo dispone infatti, che la banca "comunica l'eventuale diniego di stipula, derivante dall'osservanza delle norme antiriciclaggio e antiterrorismo, motivandolo per iscritto, entro dieci giorni dalla richiesta di apertura del conto corrente". Dunque solo in presenza di violazioni specifiche, ad esempio delle normative anti-riciclaggio e anti-terrorismo, il cliente potrà ricevere un rifiuto da parte dell'istituto. Altrimenti, non sarà possibile "recedere dal contratto di conto corrente a tempo determinato o indeterminato quando i saldi siano in attivo".
Il provvedimento incontrato un consenso bipartisan. Matteo Salvini ha parlato di "una vittoria della Lega" e di una "battaglia storica a difesa di tutti i cittadini in difficoltà", mentre il vicepresidente del Pd Toni Ricciardi ha definito il via libera della Camera "l'ennesimo tassello che la politica deve aggiungere al diritto di cittadinanza completa e che non lascia indietro nessuno". Per il Codacons è giusto "garantire il diritto al conto corrente a tutti i cittadini, senza discriminazioni e limiti basati sulla reddito o su altri criteri iniqui. L'attuale situazione economica, tra pagamenti digitali, nuove tecnologie e home banking, limita fortemente chi oggi non possiede un conto aperto presso un istituto di creditore e crea disparità di trattamento tra i cittadini. Altrettanto importante il divieto per le banche di recedere dai contratti di conto corrente quando il saldo sia in attivo"-
Quanti sono i conti correnti attivi in Italia
L'impatto della legge potrebbe essere particolarmente significativo. In Italia si contano oltre 48milioni di conti correnti attivi, in aumento secondo i dati della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) di 5 milioni e 600mila unità rispetto al 2019, quando il totale si attestava a circa 42 milioni. In cima alla classifica delle città con più conti correnti, Milano guadagna il primo posto con più di 8 milioni di conti, seguita da Roma (oltre 4 milioni) e Torino (quasi due milioni).