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Conte dice che il governo Meloni aiuta evasori e corrotti

Il leader del Movimento 5 Stelle accusa il governo Meloni di “introdurre norme di favore per corrotti ed evasori” e di voler “limitare i controlli nella Pubblica Amministrazione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni aiuta i corrotti e gli evasori. L'accusa, durissima, arriva da Giuseppe Conte, che con un lungo post sui suoi social ha accusato la presidente del Consiglio e il suo esecutivo. Il leader del Movimento 5 Stelle, in visita nella sua Puglia, ha colto l'occasione per parlare di temi molto cari al suo partito, come la legalità, la lotta alla corruzione e all'evasione. Ed è tornato, inevitabilmente, a parlare della frase pronunciata da Meloni a Catania, in chiusura di campagna elettorale per le amministrative, quando la presidente del Consiglio ha definito "pizzo di Stato" le tasse che i piccoli commercianti devono pagare.

"Meloni ha provato a racimolare qualche voto in più con un'esternazione grave, pericolosa e superficiale – ha detto Conte, che già era intervenuto in passato sulla vicendaIeri sono stato a Foggia dove chi si ribella al pizzo, quello vero, rischia la vita per mano della mafia o quantomeno di vedere le serrande del proprio negozio saltate in aria con il tritolo". E ha continuato: "Chi ama il proprio paese non si rassegna all’indifferenza e non permette la connivenza, ma si batte ogni giorno per il risveglio civile delle coscienze". Conte ha voluto lanciare un messaggio preciso: "Dobbiamo essere in tanti per fare da scorta a chi si ribella al ricatto mafioso, non possiamo lasciarli soli a fare gli eroi o, peggio, a diventare martiri".

Poi Conte ha ricordato quanto fatto durante il periodo di governo, a partire dalla legge Spazzacorrotti: "Avevamo iniziato un percorso, un lavoro che va consolidato, rilanciato e non sabotato – ha attaccato il leader del Movimento 5 Stelle – Questo governo lavora invece per limitare i controlli nella Pubblica Amministrazione, per introdurre norme di favore per corrotti ed evasori, per limitare uno strumento investigativo fondamentale come le intercettazioni, per abolire l’abuso di ufficio che nel Conte due abbiamo circoscritto e definito meglio, ma che rimane determinante per ricostruire la rete ricattatoria delle attività mafiose".

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