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Conte chiede il cessate il fuoco e dice che i termini della pace non può deciderli solo l’Ucraina

Il leader del Movimento 5 Stelle, alla manifestazione per la pace a Roma, torna a chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e sottolinea: “Non possiamo affidare solo ai belligeranti la possibilità di definire i termini del negoziato”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Oggi non ci sono bandiere politiche ma cittadini che sfilano, che dicono al governo italiano e non solo che siamo stanchi di questa strategia che prevede solo escalation militare". Lo mette in chiaro subito, Giuseppe Conte, al suo arrivo a Piazza della Repubblica a Roma, dove si sta svolgendo la grande manifestazione per la pace organizzata da Rete Pace e Disarmo. "Vogliamo un negoziato di pace, faticoso da costruire, ma dobbiamo farcela e si leva forte questo grido dalla maggioranza silenziosa di questo Paese", sottolinea il leader del Movimento 5 Stelle.

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"Il ministro Crosetto ha preannunciato un sesto invio di armi in Ucraina, visto che è stata votata una risoluzione che impone al governo di avere un confronto in Parlamento non si azzardi a fare un ulteriore invio di armi senza venire in Parlamento – attacca poi Conte – Questo è un governo politico che non ha la giustificazione delle larghe intese, la nostra posizione è nota: l'Ucraina è ormai armata di tutto punto, abbiamo bisogno di una svolta in direzione di un cessate il fuoco e di un negoziato di pace".

"Bisogna essere seri, io non ho avuto nessun mandato per costruire un tavolo negoziale – sottolinea ancora il leader del Movimento 5 Stelle – I termini e le condizioni devono essere discusse a quel tavolo". Il negoziato di pace "va condotto con la forza di tutta la comunità internazionale, ovviamente saranno protagonisti i Paesi belligeranti ma non possiamo affidare solo a loro la possibilità di definire i termini del negoziato". Alla fine "l'importante è arrivare a una pace solida e duratura".

"Quando è cominciato il conflitto nessuno ha pensato che l'Ucraina dovesse essere abbandonata a sé stessa, non ci siamo dichiarati equidistanti – si difende ancora Conte – Il Movimento ha sempre ritenuto che l'Ucraina agisse dentro l'articolo 51 della Carta dell'Onu. Questa strategia non sta portando a nessuna soluzione se non a un'escalation e non lo accettiamo".

Quanto all'altra manifestazione, quella di Milano lanciata dal Terzo polo in risposta a quella di Roma, Conte glissa: "Chi vuole manifestare per la pace ben venga, poi se qualcuno pensa di fare una piazza alternativa, non ho capito se per la pace o per la guerra, si chiarisca le idee".

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