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Come si festeggerà il 25 aprile durante l’emergenza coronavirus

Dopo le polemiche tra l’Anpi e il governo, una circolare della presidenza del Consiglio dei ministri ai prefetti consente la presenza delle associazioni partigiane alle celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione. Diversi politici di opposizione hanno criticato il governo, ricordando che nel giorno di Pasqua i fedeli hanno potuto assistere alla messa solo in streaming, e non è stata permessa la partecipazione alle celebrazioni.
A cura di Annalisa Girardi
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"Con riferimento al comunicato dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia si precisa che la circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio non esclude in alcun modo l’Anpi dalle celebrazioni del 25 aprile. Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l'attuale situazione di emergenza": così una nota della Presidenza del Consiglio dello scorso 22 aprile consentiva alle associazioni di partigiani di partecipare alle celebrazioni per la Festa della Liberazione, previste per domani 25 aprile. Una decisione che ha fatto scattare le polemiche, soprattutto da parte dell'opposizione, che ha sottolineato come in occasione della Pasqua il governo avesse permesso di assistere alla messa esclusivamente in diretta streaming.

Le circolari del governo

Il dibattito era iniziato lo scorso 17 aprile, quando una circolare della presidenza del Consiglio dei ministri ai prefetti sottolineava che quest'anno, vista l'emergenza coronavirus, non sarebbe stato possibile celebrare l'anniversario della Liberazione con cerimonie pubbliche. Le cerimonie di deposizione di corone su monumenti o presso altri luoghi di ricordo, sottolineava il documento firmato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, dovevano " prevedere la presenza della sola Autorità deponente evitando il coinvolgimento di altre autorità o formazioni militari". L'Anpi aveva quindi protestato costringendo il governo a correggere il tiro ed emanare una nuova circolare in cui le associazioni partigiane venivano incluse nelle celebrazioni.

Come si festeggerà il 25 aprile

Nel nuovo documento si legge:

"Si ritiene che si potranno, in qualche modo, ritenere consentite forme di celebrazione della tradizionale cerimonia di deposizione di corone, innanzi a lapidi o monumenti ai Caduti, che prevedano, oltre alla presenza dell’Autorità deponente, la partecipazione anche delle Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale".

Il 25 aprile, quindi si potranno svolgere alcune celebrazioni per la Festa della Liberazione. Sarà permessa la deposizione di corone sulle lapidi o davanti a monumenti per i partigiani: momenti in cui sarà consentita la partecipazione delle associazioni dei partigiani. Tuttavia, "dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale, compatibile con la situazione emergenziale, e forme di intese con le associazioni anche per l’individuazione di un’unica rappresentanza". Nessuna forma di assembramento sarà quindi consentita, e non devono essere coinvolte ulteriori autorità, sia civili che militari.L'anniversario della Liberazione, quindi, non si svolgerà nel modo tradizionale. L'Anpi ha comunque pensato a coinvolgere tutti i cittadini con una celebrazione online che culminerà alle 15.00, orario in cui l'associazione inviterà tutti a cantare Bella Ciao dai propri balconi.

Le polemiche

Non sono mancate le polemiche, provenienti specialmente dall'opposizione. "Io rispetto chi diede la vita in passato per la liberà del nostro Paese, ma in questo momento ritengo prioritario, più che andare a cantare Bella Ciao in piazza e schiudere le porte delle carceri ai mafiosi e ai camorristi, aiutare con soldi veri e immediati i cittadini che ne hanno bisogno. Ognuno può cantare quello che vuole – ha aggiunto – ma vi racconto che stamattina un parroco mi ha detto: ‘Ma come, a me impediscono di fare funerali e quant'altro e altri invece possono celebre, festeggiare, ricordare?'", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini.

Il deputato del Carroccio Vito Comencini ha invece ricordato che il giorno di Pasqua si è potuto assistere alla celebrazione della messa solo in diretta streaming, accusando il governo di favorire i partigiani sui cattolici: "Per il governo sono più importanti i partigiani dei milioni di cattolici italiani! Il 25 aprile i partigiani sfileranno in piazza. Sono forse immuni al coronavirus loro? Il giorno di Pasqua abbiamo dovuto assistere alla Santa Messa in tv o in diretta streaming. Domenica scorsa a Cremona la polizia ha interrotto la celebrazione della messa fermando il sacerdote, in una chiesa in cui erano presenti solo 13 persone. La sinistra non si smentisce mai!".

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