Come può cambiare la rottamazione quinquies nella legge di Bilancio con gli emendamenti della Lega

La Lega vuole ampliare la rottamazione quinquies prevista nella legge di Bilancio 2026. Come era emerso già nei giorni scorsi, tra gli emendamenti che il partito di Salvini vuole presentare alla manovra – c'è tempo fino a venerdì per presentarli – c'è una proposta per allargare l'attuale perimetro della sanatoria, includendo anche ai contribuenti che hanno un accertamento in corso. Entro martedì 18 andranno scelti gli emendamenti ‘segnalati', circa 300 in tutto, di cui 200 della maggioranza.
Fino ad ora il ministro dell'Economia Giorgetti ha mostrato una chiusura, ricordando le esigue coperture per quest'anno. A una domanda di Fanpage.it proprio sulla possibilità di allargare la platea della rottamazione, il titolare del Mef ha risposto così: "Espandere la rottamazione, come chiede la Lega, richiede probabilmente una copertura. Voglio vedere che copertura c'è".
Al momento rientrano nella misura le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023, ma solo per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi. Sabato scorso Armando Siri, esponente del Carroccio, capo dipartimenti della Lega e consigliere di Salvini, in un'intervista ha detto che si proverà a "includere anche chi è in regola con l'ultima rottamazione, la quater, aumentando il numero delle rate per la decadenza".
Come funziona la rottamazione quinquies nella manovra 2026: le novità in arrivo
La nuova rottamazione delle cartelle, targata Lega, prevede un periodo di rateizzazione fino a 9 anni, con 54 rate bimestrali complessive, dello stesso importo. La scadenza della prima rata è fissata al 31 luglio 2026.
Sono inclusi in questo momento i contribuenti con debiti rientranti nel periodo 2000–2023, che abbiano ricevuto i cosiddetti ‘avvisi bonari': l'agevolazione è per chi ha dichiarato quanto dovuto al Fisco o all'Inps, ma poi non è riuscito a versare la cifra oppure ha commesso errori di versamento.
La misura è aperta anche ai tributi locali, come l'Imu e la Tari, ma la scelta spetterà ai singoli enti, e quindi a Comuni e Regioni per le imposte di propria competenza. Nella rottamazione quinquies rientrano anche le cartelle relative alle multe per violazioni del codice della strada. Sono escluse invece le somme che sono emerse a seguito di accertamenti in caso di evasione. Esclusi pure coloro che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi e coloro che già hanno aderito alla rottamazione quater: in pratica, le cartelle di pagamento già oggetto di adesione alla rottamazione quater, per le quali al 30 settembre scorso i pagamenti risultavano regolari, non possono al momento essere inserite, anche se il governo sta valutando di presentare un emendamento per rimuovere questo paletto.
"C'è già la pace fiscale nella legge di bilancio – ha detto ieri Matteo Salvini – le prime rate per rottamare le cartelle si potranno pagare dal luglio dell'anno prossimo". Ma "stiamo lavorando con emendamenti della Lega per allargare ancora di più la platea, ad esempio per permettere la rottamazione anche a chi ha degli accertamenti in corso".
Come funziona la rottamazione quinquies
Funziona così: il contribuente che vuole aderire è chiamato a presentare una dichiarazione, per via telematica, all'agente della riscossione entro il 30 aprile 2026. Nella domanda dovrà essere indicato il numero di rate scelto per saldare il debito con il Fisco, fino a un massimo di 54. La prima rata scatta il 31 luglio 2026, mentre le successive scadranno con cadenza ogni due mesi, per una durata complessiva che rappresenta una delle più lunghe mai previste in una sanatoria fiscale italiana.