video suggerito
video suggerito

Chi ha ragione fra Conte e Meloni sui dati su economia e occupazione

La disoccupazione scende al 6% e il numero degli occupati raggiunge quota 24 milioni e 217 mila. Dati che hanno subito fatto esultare Giorgia Meloni. Tuttavia crescono anche gli inattivi, ovvero coloro che non cercano impiego, calano gli autonomi, mentre le donne continuano a essere lasciate indietro dal mercato del lavoro.
A cura di Giulia Casula
29 CONDIVISIONI
Immagine

I dati diffusi ieri dall'Istat segnalano che a luglio la disoccupazione è scesa al 6%, al di sotto della media dell'Eurozona (6,2%). Di contro, il tasso di occupazione è salito, al 62,8% portando gli occupati a un totale di 24 milioni e 217 mila. Un aumento lieve rispetto al mese precedente (+0,1%), ma decisamente più consistente rispetto a un anno fa (+0,4%, pari a 218mila unità).

Anche il numero dei giovani disoccupati è calato. Il tasso è sceso al 18,7%, facendo segnare -1,4 punti in un mese e -2,8 punti in un anno. Numeri che hanno subito fatto esultare il governo, con Giorgia Meloni in prima linea a festeggiare. "Secondo l’ultima rilevazione Istat, anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8% e quello di disoccupazione scende al 6%. Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti, che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia", ha scritto la premier su Facebook.

Cresce l'occupazione ma non per donne e autonomi

Una crescita apparentemente virtuosa dunque, celebrata anche dalla ministra del Lavoro Marina Calderone che ha parlato di "trend positivo" del mondo del lavoro. Ma le cose stanno davvero così? Se è vero che l'occupazione è salita, è altrettanto vero che è cresciuto il numero degli inattivi, ovvero coloro che non cercano lavoro, che in un solo mese ha visto allargare la platea di 30mila unità. Così come va segnalato che l'aumento festeggiato dal governo ha coinvolto principalmente la fascia più anziana della popolazione, ovvero gli over 50, che hanno registrato una vera impennata (+4,2% in un anno).

Da questo trend positivo sono rimaste escluse le donne. Nel mese di luglio infatti, l'occupazione femminile non è cresciuta affatto, anzi è diminuita, dello 0,2%. Un segnale che le donne continuano a essere lasciate indietro dal mercato del lavoro in Italia. La ministra del Lavoro ha sottolineato inoltre, come la maggior parte dei nuovi posti di lavoro sia a tempo indeterminato. Nello specifico, sono aumentati sia i dipendenti permanenti (in totale 6 milioni 448mila) che quelli a termine (2 milioni 567mila). Tuttavia il mercato del lavoro fatica a coinvolgere gli autonomi, tra cui professionisti e imprenditori, scesi a 5 milioni e 202mila.

Conte: "Meloni torni alla realtà, ha tradito le sue promesse"

Ma se questi aspetti sono passati in sordina nelle reazioni di Palazzo Chigi ai dati Istat, ci hanno pensato le opposizioni a sottolinearli. "Potete stare tranquilli. Oggi Meloni con un post ha rassicurato tutti: sul lavoro e sull’occupazione in Italia va tutto bene. E non fate i gufi ricordando che crescono gli inattivi che non studiano e non cercano più nemmeno lavoro, che crescono i dipendenti precari, che abbiamo oltre 6 milioni di lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 1000 euro netti al mese mentre esplode la cassa integrazione e il carrello della spesa è sempre più caro, che si tagliano i sostegni ai lavoratori poveri che sono sempre più numerosi", ha scritto Giuseppe Conte sui social. "Non fate i disfattisti, ricordando che i numeri sull’occupazione sono condizionati anche dal fatto che sono rimasti al lavoro tanti a cui questo Governo – tradendo le promesse elettorali – ha sbarrato la strada alla pensione, dimezzando le uscite flessibili dal mondo del lavoro mentre i giovani scappano all’estero. Non fate polemica se a Chigi dicono no al salario minimo, che alzerebbe in 4 casi su 10 lo stipendio ai giovani che si son visti tagliare anche le agevolazioni per comprare casa", ha proseguito il leader del M5s.

"Io spero che la Presidente del Consiglio torni alla realtà, che riconosca che gli stipendi sono sempre più bassi di fronte al carovita dilagante e che sui segni “più” sull’occupazione questo Governo campa di rendita grazie alle misure per la ripresa post-Covid e i 209 miliardi di investimenti che abbiamo riportato dall’Europa. Pur sforzandoci, non ricordiamo una misura di questo Governo per il lavoro e per le imprese: hanno ricoperto d’oro solo la grande industria delle armi", ha concluso.

Insomma le contraddizioni sono evidenti. Al di là di alcuni incontrovertibili segnali positivi, il mercato del lavoro italiano è attraversato da parecchie criticità che riguardano i salari e la precarietà, e che sono soprattutto alcune categorie, come le donne o gli autonomi, a pagare.

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy