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Manovra 2026

Chi ci guadagna di più con il taglio Irpef in Manovra 2026 e chi ottiene poco o niente: la simulazione

L’intenzione dichiarata del governo Meloni nella manovra 2026 è di abbassare l’Irpef dal 35% al 33% per i redditi tra 28mila e 50mila euro. Simulazioni alla mano, il guadagno sarebbe di tre euro al mese per chi guadagna 30mila euro l’anno. Lo riporta un nuovo studio della Cgil, che ha sottolineato anche come dipendenti e pensionati paghino più tasse in proporzione di autonomi e chi vive di rendita finanziaria.
A cura di Luca Pons
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Nella prossima legge di bilancio il governo Meloni punterà su un taglio dell'Irpef. Diversi esponenti dell'esecutivo ne hanno parlato apertamente, fissando l'obiettivo: abbassare l'aliquota intermedia dell'Irpef, quella che tocca i redditi tra 28mila e 50mila euro, dal 35% al 33%. Uno sconto del 2%, quindi, per le entrate in quella fascia. Un nuovo studio della Cgil sulla situazione fiscale in Itali ha sottolineato alcune disuguaglianze: tra queste, il fatto che lavoratori dipendenti e pensionati in media pagano più tasse di autonomi e chi vive di rendite finanziarie. Per quanto riguarda il taglio dell'Irpef, in sostanza non porterà nessun cambiamento per la grande maggioranza degli italiani, mentre chi ha un reddito medio da 30mila euro all'anno ci guadagnerà solo tre euro al mese.

Taglio Irpef 2026, chi ci guadagna e chi no con le nuove aliquote

In Italia, stando ai numeri più recenti del ministero dell'Economia – che si rifanno al 2023, quindi alle dichiarazioni dei redditi inviate lo scorso anno) – circa sette contribuenti su dieci (30 milioni di persone) dichiarano di guadagnare meno di 28mila euro all'anno. Per tutti questi cittadini, il taglio dell'Irpef non cambierebbe assolutamente nulla. L'idea del governo è che questi redditi medio-bassi sono già stati aiutati negli scorsi anni con il taglio del cuneo fiscale, quindi è il momento di dedicarsi a chi guadagna di più.

I benefici toccheranno a chi guadagna da 28mila euro (lordi) in su. E non a tutti nello stesso modo. Secondo il calcolo, chi ha un reddito da 30mila euro all'anno risparmierà 40 euro di Irpef. Si parla di 3,33 euro al mese in meno da pagare.

Chi risparmia più tasse con il taglio in Manovra 2026

Il risparmio crescerà man mano che il reddito sale, ma si dovrebbe far sentire soprattutto per chi ha entrate medio alte. Anche chi ha un reddito lordo da 35mila euro all'anno non vedrà grandissime differenze: 11,66 euro al mese, o 140 euro all'anno, secondo la simulazione. Per i redditi da 40mila euro si parla di un guadagno di 240 euro annui, quindi 20 euro al mese. Sono poco più 6 milioni gli italiani che si trovano in questa fascia di reddito, tra 30mila e 40mila euro.

Il picco sarebbe raggiunto da chi guadagna 50mila euro lordi l'anno. Per questa fascia di contribuenti il taglio Irpef permetterebbe di risparmiare 440 euro all'anno, o 36,66 euro al mese, di tasse. Circa due milioni di persone guadagnano tra 40mila e 50mila euro, mentre circa 500mila sono nella fascia immediatamente superiore, fino a 55mila euro annui.

C'è poi la questione di chi ha un reddito più alto, quei circa tre milioni di italiani che superano i 50mila euro. In teoria, la riforma dell'Irpef dovrebbe avere lo stesso effetto anche per tutti coloro che guadagnano più di 50mila euro, dato che l'imposta funziona per scaglioni: 440 euro all'anno risparmiati, quindi, anche per chi ha redditi molto alti.

Non è escluso, però, che per risparmiare il governo decida di ‘neutralizzare' il taglio per chi supera questa fascia. L'aveva già fatto con il taglio dell'Irpef introdotto per i redditi più bassi: chi aveva guadagni al di sopra di una certa soglia perdeva automaticamente una quantità di detrazioni fiscali uguale alla somma guadagnata con il taglio delle tasse. In sostanza, si tratterebbe di stabilire che chi guadagna più di 50mila euro ha automaticamente 440 euro di detrazioni fiscali in meno. Bilanciando così, il guadagno dovuto alla riforma.

Per il momento sono solo ipotesi. Anche perché l'idea originale dell'esecutivo, che al momento sembrerebbe messa da parte visto il costo troppo alto, era di allargare il taglio anche a tutti i redditi fino a 60mila euro, coinvolgendo circa 900mila persone in più. Il rischio, invece, sarebbe di escluderle del tutto dai benefici fiscali.

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