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Bonus continuità didattica docenti 2025, i chiarimenti: cosa c’è di vero e chi può ottenerlo

Il bonus continuità didattica è una misura varata dal ministero dell’Istruzione per gli insegnanti che hanno garantito almeno tre anni di servizio continuativo in scuole in contesti economico-sociali disagiati, pur vivendo in un’altra provincia. Non c’è nessuna domanda da presentare né scadenze da rispettare: i soldi sono già assegnati alle scuole, e saranno erogati automaticamente a chi ne ha diritto.
A cura di Luca Pons
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Il bonus continuità didattica per gli insegnanti è una misura varata dal ministero dell'Istruzione, che ha assegnato i fondi a disposizione alle scuole che rispettavano i criteri previsti. Possono ottenerlo i docenti di queste scuole – che si trovano in situazioni di disagio socio-economico – che hanno garantito la continuità di insegnamento per almeno tre anni anche se abitano in un'altra provincia.

Non è necessario presentare alcuna domanda: le risorse sono già distribuite alle scuole, e vengono assegnate agli insegnanti idonei tramite contrattazione d'istituto. L'importo dipende dall'esito di questa contrattazione. Lo hanno confermato a Fanpage.it fonti del sindacato Gilda degli insegnanti.

Il ministero dell'Istruzione ha chiarito il funzionamento del decreto ministeriale 242 di dicembre 2024  L'intento alla base della misura è di premiare gli insegnanti che negli anni scolastici tra il 2021-2022 e il 2023-24 hanno scelto di rimanere in scuole che presentano dei contesti difficili. Questo perché la continuità didattica "è uno dei presupposti per una efficace attuazione del diritto allo studio degli alunni", come si legge nel decreto.

Chi può ricevere il bonus continuità didattica 2025

Il bonus è riservato ai docenti di ruolo e a tempo determinato fino al 31 agosto e al 30 giugno che hanno garantito almeno tre anni scolastici di servizio continuativo in scuole che si trovano in contesti economico-sociali disagiati. Gli anni in questione sono quelli dal 2021-22 al 2023-2024. In più, è necessario che il docente abbia la residenza o il domicilio in una provincia diversa da quella della scuola dove lavora. I soldi, però, non vengono erogati direttamente all'insegnante, ma passano dalla scuola. Qui verranno poi distribuiti "in sede di contrattazione d’istituto", afferma la norma.

Le scuole sono state scelte all'inizio dell'anno scolastico, quando è stato firmato il nuovo contratto collettivo sul Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa. Il ministero ha scelto gli istituti beneficiari, in cui è necessario incentivare i docenti a rimanere. È stato il ministero stesso a stilare una graduatoria delle scuole, considerando lo "status sociale, economico e culturale" degli studenti, il grado di dispersione scolastica (cioè alunni che lasciano gli studi), la presenza di studenti stranieri e il turn over degli insegnanti negli ultimi tre anni.

La lista delle 400 scuole che potranno erogare il bonus

Così è emersa la lista delle circa 400 scuole che potranno effettivamente erogare il bonus, e i soldi sono stati assegnati a loro in base al numero di insegnanti che hanno garantito almeno un triennio di continuità didattica. In allegato al decreto, il ministero ha pubblicato anche un elenco preciso con tutti gli istituti coinvolti.

I criteri per assegnare questi soldi ai singoli docenti saranno decisi con la contrattazione d'istituto tra la dirigenza scolastica e i sindacati. Il ministero si è limitato a stabilire che questi criteri devono tenere conto "dell’effettivo servizio prestato e della continuità garantita agli studenti". E che potrà ottenere i soldi anche "il personale docente trasferito in quanto perdente posto e rientrato nell’istituzione scolastica nel corso del periodo in esame", anche se la somma dovrà essere proporzionata al servizio effettivo svolto.

Cosa bisogna fare e quanto vale il bonus

I docenti che possono beneficiare del bonus continuità didattica, perché hanno insegnato per un triennio in una delle scuole selezionate dal ministero, non hanno nessun obbligo di fare domanda. Non è necessario inviare moduli, né segnalare la propria situazione al dirigente scolastico, ha confermato Gilda a Fanpage. Sarà la contrattazione d'istituto a chiarire quali insegnanti rispettano i requisiti e quanti soldi gli devono essere erogati.

Visto che non bisogna fare domanda, non ci sono neanche scadenze da rispettare. Nonostante in alcuni ambiti si parli di una scadenza fissata al 18 agosto 2025, questa in realtà non esiste. Proprio perché, come detto, i fondi sono già assegnati e la contrattazione d'istituto sarà diversa in ogni scuola.

Le somme saranno decise in questa seconda fase di contrattazione, perciò non ci sono indicazioni esatte sull'importo del bonus. Si sa che la misura è finanziata complessivamente con 30 milioni di euro, che sono riservati alla "valorizzazione del personale docente che garantisca la continuità didattica", un intervento già stabilito dal governo Draghi.

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