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Bonus condizionatori 2025, a chi spetta e come ottenerlo: le novità sulle detrazioni e quando si applicano

Nel 2025 è possibile ottenere una detrazione fiscale del 50% o del 36% per l’acquisto e l’installazione di un condizionatore, a seconda che l’intervento riguardi la prima casa o un altro tipo di immobile. Il bonus si inserisce tra gli incentivi per l’efficienza energetica e può essere richiesto anche nell’ambito di una ristrutturazione, con la possibilità di abbinare il bonus mobili. Sono previste anche forme alternative come l’Ecobonus e il Conto Termico.
A cura di Francesca Moriero
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Con l'arrivo del 2025, chi decide di sostituire o installare un nuovo impianto di climatizzazione può contare su una nuova agevolazione fiscale. Si tratta del cosiddetto bonus condizionatori, una detrazione riconosciuta a chi sostiene spese per migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione, sia nel contesto di una ristrutturazione edilizia sia in sostituzione di impianti esistenti meno efficienti; la detrazione può arrivare al 50% per la prima casa e al 36% per le altre abitazioni, ed è calcolata su acquisto e installazione del condizionatore. Questa agevolazione, inserita nel più ampio quadro degli incentivi per l'efficienza energetica, può assumere diverse forme: bonus ristrutturazioni, Ecobonus o Conto Termico. Le percentuali di detrazione variano in base alla tipologia di intervento e all'immobile su cui si esegue il lavoro. È poi possibile collegare a questo intervento anche il bonus mobili, pensato per l'acquisto di arredi ed elettrodomestici destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione.

Ecco, nel dettaglio, tutte le informazioni utili per capire come accedere al bonus condizionatori 2025, quali spese sono ammesse, quali soggetti possono beneficiarne e quali sono le modalità di pagamento da seguire.

A chi spetta il bonus condizionatori: i requisiti per ottenerlo

Se l'installazione del condizionatore avviene all'interno di un intervento di manutenzione straordinaria (come previsto dal bonus ristrutturazioni), il contribuente può usufruire anche del bonus mobili. Questa agevolazione consente di detrarre il 50% della spesa sostenuta per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l'immobile ristrutturato.
Per l'anno 2025, il tetto massimo di spesa su cui calcolare la detrazione è fissato a 5mila euro, comprensivi anche delle eventuali spese di trasporto e montaggio. Anche in questo caso, la detrazione va ripartita in 10 quote annuali uguali.

Il pagamento dei beni deve poi essere effettuato con metodi tracciabili: bonifico bancario o postale, carta di debito o di credito. Sono esclusi pagamenti in contanti, assegni bancari o altri strumenti non tracciabili.

Quanto si può detrarre con il bonus condizionatori

Il bonus condizionatori prevede una detrazione Irpef o Ires, a seconda che il beneficiario sia una persona fisica o una società. Le percentuali riconosciute dipendono dalla destinazione d'uso dell'immobile:

  • Se il condizionatore viene installato in un'abitazione principale (prima casa), la detrazione è del 50% della spesa sostenuta;
  • Se invece si tratta di un immobile non adibito a prima casa (seconda abitazione, affitto, ecc.), l'agevolazione scende al 36%.

L'agevolazione riguarda sia l'acquisto dell'apparecchio, sia le spese di installazione, e si applica anche nel caso in cui l'intervento venga effettuato nell'ambito di una ristrutturazione edilizia.

Tetto massimo di spesa e rateizzazione della detrazione

Il bonus può essere calcolato su un importo massimo di 96mila euro per il 2025. Su questa cifra viene applicata la percentuale spettante (50% o 36%), e l'importo complessivo della detrazione va suddiviso in dieci rate annuali di pari importo. Chi effettua l'intervento nel 2026 o 2027 dovrà però tenere conto di una riduzione delle aliquote:

  • Nel 2026 e 2027, la detrazione scende al 30% per le abitazioni non principali;
  • Resta invece al 36% per la prima casa.

Come pagare: bonifico parlante e dati obbligatori

Per beneficiare della detrazione, tutte le spese devono essere effettuate con un bonifico "parlante", ossia un bonifico che riporti specifici dati richiesti dalla normativa:

  • La causale del versamento, con riferimento alla norma che regola l'agevolazione fiscale;
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Il codice fiscale o la partita IVA del soggetto che ha effettuato i lavori o venduto il bene.

Questa procedura è essenziale per garantire la tracciabilità del pagamento e ottenere la detrazione spettante.

Chi può usufruire del Conto termico

Oltre alla classica detrazione fiscale, è possibile accedere al bonus condizionatori attraverso un altro canale: il Conto Termico: si tratta di un meccanismo gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che prevede l'erogazione diretta di un incentivo economico per interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. I fondi disponibili ogni anno ammontano a 900 milioni di euro, di cui 400 milioni riservati alle Pubbliche Amministrazioni. Il contributo può essere versato in un'unica soluzione per importi fino a 5mila euro, con tempi di pagamento che si aggirano intorno ai 60 giorni dall'approvazione della richiesta.

Chi può richiedere il Conto Termico

Hanno accesso al Conto Termico diversi soggetti:

  • Le Pubbliche Amministrazioni, comprese anche le ex Istituzioni Autonome Case Popolari, le cooperative edilizie iscritte all'Albo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le società a capitale interamente pubblico e le cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali;
  • I privati cittadini e le imprese, che possono presentare richiesta diretta o affidarsi a una ESCO (Energy Service Company). Nel caso delle PA, l'accesso è subordinato alla stipula di un contratto di prestazione energetica; per i privati è invece necessario un contratto di servizio energia.

Quanto vale l'Ecobonus

Un'ulteriore possibilità di agevolazione è rappresentata dall'Ecobonus, previsto per gli interventi che migliorano l'efficienza energetica degli edifici esistenti. Nel caso dei condizionatori, l'Ecobonus si applica solo se l'intervento prevede la sostituzione di un vecchio impianto di climatizzazione invernale con una pompa di calore ad alta efficienza. Non è quindi riconosciuto per le installazioni "ex novo". Anche in questo caso, le aliquote sono del 50% per la prima casa e del 36% per le altre abitazioni, con una riduzione al 30% e 36% prevista per gli anni 2026 e 2027. Rispetto al bonus ristrutturazioni, la differenza principale dell'Ecobonus è nel requisito tecnico: deve trattarsi di una sostituzione con un impianto più efficiente dal punto di vista energetico.

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