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Berlusconi si chiede se Renzi abbia scelto il campo politico sbagliato

Il leader di Forza Italia, parlando degli avversari politici che più ha stimato nella sua carriera, ha detto che ascoltando Renzi si domanda spesso “se non abbia scelto la metà campo sbagliata”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Galeotto fu il patto del Nazareno, o forse è solo l'ennesimo tentativo di corteggiamento alla Berlusconi maniera. Fatto sta che il leader di Forza Italia, intervistato da Panorama, ha speso parole al miele per quello che – a tutti gli effetti – resta un avversario politico, almeno sulla carta. Nonostante da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle arrivi da tempo l'accusa nei confronti di Matteo Renzi, Italia Viva e di tutto il Terzo polo di voler entrare a far parte della maggioranza di centrodestra che governa l'Italia. Certo nel tempo la posizione politica dell'ex sindaco di Firenze si è avvicinata sempre di più a quella del leader di Forza Italia. E questo è un fatto.

"Chi l'avversario che ho stimato di più? Difficile rispondere – ha detto Berlusconi – Vede, io ho sempre avuto rispetto e considerazione per tutti i miei avversari, non ho mai confuso il conflitto politico con l'insulto e la denigrazione personale. Purtroppo l'atteggiamento dei nostri competitori raramente è stato analogo". Poi, però, si è lanciato: "Posso dirle una cosa – ha aggiunto – spesso quando ascolto Matteo Renzi mi domando se non abbia scelto la metà campo sbagliata. Le sue analisi sono lucide e brillanti. Peccato che non ne tragga mai le conseguenze".

Berlusconi, durante l'intervista, ha parlato anche degli alleati, oltre che degli avversari: "Nel passato il più leale è stato certamente Umberto Bossi – ha ricordato l'ex presidente del Consiglio – Superate le divergenze del 1994, con lui è nato un rapporto non solo di lealtà ma di amicizia e affetto personale". Poi ha aggiunto: "È lo stesso che oggi mi lega a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni". Ma "non per questo rinuncio ad affermare le idee di Forza Italia, che sono in parte diverse dalle loro – ha precisato Berlusconi – se così non fosse non saremmo una coalizione ma un partito unico. Però la lealtà e la solidarietà reciproca sono garanzia di un'azione di governo stabile ed efficace".

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