Arrestato in Germania Al Buti, ex braccio destro del generale libico Almasri: è ricercato dalla Cpi

Nuova svolta nel caso Almasri, e in generale nelle indagini internazionali sulle violazioni dei diritti umani in Libia: a Francoforte, in Germania, è stato arrestato Khaled al Hisri, conosciuto come al Buti. È uno degli uomini vicini ad Almasri, generale libico arrestato in Italia a gennaio ma liberato dal governo Meloni dopo pochi giorni. Su entrambi pende un mandato d'arresto della Corte penale internazionale. Al Buti, uno dei vertici della milizia armata chiamata Rada, sarebbe tra gli uomini che negli anni hanno torturato moltissime persone imprigionate nelle carceri-lager della Libia.
La Rada è la milizia che controllava anche la cosiddetta polizia giudiziaria di cui Almasri era a capo. Fino a pochi mesi fa era di fatto un organo statale libico, ma negli ultimi mesi l'omicidio di al Kikli ha dato il via a un cambiamento negli assetti di potere.
I due gruppi ora sono in fase di scioglimento, Almasri appare sempre meno influente (non a caso due giorni fa il governo libico che ha sede a Tripoli ha ritirato la sua immunità) e per adesso rimane un ricercato a piede libero. Anche al Buti negli ultimi anni ha avuto ruoli più marginali. Se sarà trasferito all'Aja come richiesto dalla Cpi, la sua cattura potrebbe dare il via al processo sulla Libia dopo anni di indagini. A dare per primo in Italia la notizia dell'arresto è stato il quotidiano Avvenire.
Di cosa è accusato al Buti, ex braccio destro di Almasri nelle carceri-lager libiche
È da tempo che il nome di al Buti appare nelle carte delle indagini sui crimini contro l'umanità commessi in Libia. Nel lungo rapporto stilato nel 2021 dal "Panel of experts" scelti dalle Nazioni unite, in una sezione dedicata a "detenzioni arbitrarie, torture e esecuzioni extragiudiziali", si leggeva che il panel stava raccogliendo testimonianze da "ex detenuti della Forza di deterrenza speciale (cioè la Rada, ndr) che erano stati imprigionati a Mitiga", il carcere-lager gestito da Almasri.
I detenuti avevano parlato di "detenzione arbitraria, tortura, confisca di proprietà, umiliazione sessuale delle donne detenute da parte delle guardie". E la persona che avrebbe avuto un "ruolo di vertice", secondo i testimoni, era proprio al Buti. Quando gli esperti dell'Onu avevano ricevuto queste testimonianze avevano cercato di mettersi in contatto con la Rada, ma non era stato possibile.
Non è ancora noto quali sono le specifiche accuse a carico del libico nel mandato di arresto internazionale dell'Aja. Fino a oggi, infatti, non era noto ufficialmente che ci fosse un mandato nei confronti di al Buti: spesso i destinatari di questi mandati sono tenuti sotto segreto per facilitare le operazioni di polizia.
Cosa succede dopo l'arresto di al Buti
Ora che l'ex braccio destro di Almasri è stato arrestato, come detto, si apre la possibilità di aprire il processo. Se la Germania non si comporterà come l'Italia, ma rispetterà gli impegni presi con la Corte penale internazionale, al Buti sarà trasferito all'Aja. I processi della Cpi possono avvenire solo se gli imputati sono presenti, quindi l'arresto era necessario per dare il via al procedimento giudiziario.
Non solo: al Buti potrebbe anche diventare una fonte, per la procura della Corte. E potrebbe essere in grado di ricostruire non solo i crimini avvenuti in Libia, ma anche il ruolo dei governi europei nel finanziare e sostenere i gruppi armati che li commettono. D'altra parte, "quella milizia è uno degli attori utilizzati dall’Italia e dall’Unione Europea per il ‘contenimento delle partenze di migranti, e si tratta di una banda criminale individuata come tale dalla giustizia internazionale", ha detto Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans.
"Siamo davvero curiosi di vedere come si comporteranno a Berlino, e se seguiranno il vergognoso comportamento avuto dai ministri Nordio e Piantedosi, e dal sottosegretario di Palazzo Chigi Mantovano nei confronti del trafficante libico", ha commentato il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. "La Germania, un Paese guidato da un governo di destra, siamo certi che non farà come l'Italia, un Paese guidato da un governo di destra, che ha liberato Almasri rimandandolo con volo di Stato in Libia e costringendo il ministro della Giustizia a mentire in Parlamento", ha dichiarato Matteo Renzi. "Su questa vicenda si misura la differenza tra il cancelliere Merz e la presidente Meloni, tra uno statista e una influencer".