Ammortizzatori sociali, la bozza della riforma: dalle tutele per gli autonomi alla platea più larga

L'appuntamento con le parti sociali è fissato all'inizio della prossima settimana. Il ministro Orlando è pronto a presentare la sua riforma degli ammortizzatori sociali, richiesta da tutte le parti in campo e attesa proprio in questi giorni. Lunedì 9 agosto alle 15.30, sindacati e imprese sono convocati in videoconferenza per ascoltare le novità illustrate proprio dal ministro del Lavoro. La bozza è lunga sei pagine, fitte di contenuti e prospettive, ma con pochi numeri. Tante le novità in campo, a partire da uno strumento ad hoc pensato per i lavoratori dello spettacolo e da tutele aumentate per i precari e gli autonomi. Le parti sociali hanno ricevuto la bozza, ma attendono di ascoltare le parole del ministro la prossima settimana. I punti saldi sono chiari: aumentare "l'equità generale del sistema" e creare un sistema in cui "non ci siano lavoratori esclusi dal sistema di protezione sociale", attraverso un "universalismo differenziato".
Il documento è il punto di partenza da cui ripartire con le parti sociali. Il nuovo sistema pensato dovrà coniugare "gli ammortizzatori sociali con il sostegno di mirate politiche industriali", con una "forte integrazione" e "politiche attive del lavoro efficaci ed effettive". Come anticipato non si parla di numeri, né di soldi sostanzialmente. La fase della discussione non è ancora così avanzata, anche se i sindacati spingono per allargare il confronto anche con il ministro Franco. La bozza, intanto, ipotizza "una previsione di accompagnamento a carico della fiscalità generale" per tre anni, fino al 2024, per coprire "i costi degli ammortizzatori sociali sia in costanza di rapporto, sia in mancanza di lavoro".
La proposta del ministro Orlando è di allargare la platea dei beneficiari a tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, lavoratori a domicilio e chi ha anzianità minima. Platea più larga anche per le aziende: comprese anche quelle che hanno tra uno e 15 dipendenti. Nella bozza si legge anche dell'ipotesi di aumentare integrazione salariale e durata differenziata per dimensione aziendale. La Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) sarebbe estesa anche a chi non ha gli strumenti ordinari, stesso discorso per la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs). Ci sarebbero anche due nuove causali: la "prospettata cessazione dell'attività" e la "liquidazione giudiziale". Tra le novità ci sarebbe anche un rafforzamento del contratto di solidarietà e un'estensione ulteriore del contratto di espansione. Inoltre la riforma, in caso passasse così com'è, azzererebbe i contatori di Cig e Cigs.
Più complesso e lacunoso il fronte delle politiche attive del lavoro: accesso consentito al programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) anche ai lavoratori in Cigs con accordo di ricollocazione o per prospettata cessazione. Nell'ultimo caso ci sarebbero anche degli incentivi per gli imprenditori che assumono dalla Cigs per prospettata cessazione, che potrebbero anche utilizzare i contratti di apprendistato professionalizzante senza limiti d'età.