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Caso Almasri

Almasri, Schlein replica a Meloni: “Sapeva e ha mentito, è responsabile della liberazione”

Per la segretaria del Pd insinuare, come ha fatto la premier, che ci sia un disegno politico da parte dei giudici è un atteggiamento “eversivo”. Sul caso Almasri il governo “ha cambiato posizione 3 volte e ha mentito”, osserva. “Ora Meloni spieghi la sua scelta politica in Aula”.
A cura di Giulia Casula
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La segretaria del Partito demarcato, Elly Schlein chiede "perché il governo ha cambiato posizione tre volte" sul caso Almasri "mentendo in Parlamento". Ieri Giorgia Meloni ha parlato, intervistata dal Tg5 sulla decisione del Tribunale die ministri di Roma che ha chiesto l'autorizzazione a procedere per i suoi ministri e sottosegretario, di un "un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, particolarmente quelle che riguardano i temi dell'immigrazione, come se in qualche maniera si volesse frenare la nostra opera di contrasto immigrazione illegale".

Dichiarazioni che radicalizzano lo scontro con la magistratura e che Schlein definisce "eversive". "Insinuare che i giudici agiscano non a tutela della legge ma per un disegno politico è un atteggiamento eversivo. E non è la prima volta", ha replicato intervistata da Domani.

Sulla vicenda del torturatore libico arrestato a gennaio e poi liberato a distanza di poco, rimpatriato su un volo di Stato, la leader dell'opposizione ricorda che "Nordio in un primo momento ha scaricato la colpa sui giudici, poi ha detto che non aveva saputo". Ora invece "emerge che la sua capo di gabinetto sapeva già poco dopo l'arresto di Almasri". Nelle ultime settimane infatti, l'attenzione si è concentrata attorno a Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto di via Arenula, e attorno alla mail da lei inviata che inchioderebbe il Guardasigilli. "Ha mentito all'aula, ha cambiato versione più volte. Allora: un governo che mente in Parlamento deve assumersene la responsabilità e trarne le conseguenze", attacca Schlein.

Schlein concorda con i giudici secondo i quali il governo avrebbe agito per paura di ritorsioni da parte delle autorità libiche. "A Nordio l'abbiamo chiesto: òe ha chiesto Giorgia Meloni di scarcerare Almasi e di farlo riportare in Libia? Noi da subito abbiamo detto che la verità era che Meloni temeva le ritorsioni della Libia e che avrebbero smesso di fare il lavoro sporco con i migranti per l'Italia. Oggi emerge una riunione in cui Giovanni Caravelli dell'Aise ad almeno tre ministri spiega i pericoli di ritorsioni libiche. Sui cittadini italiani, sugli interessi Eni, e non lo dicono ma il loro timore era pure sui migranti", dice.

"Colpisce il senso di impunità, come se a chi governa tutto fosse lecito, anche non rispettare le leggi internazionali e quelle nazionali", prosegue. "In tutto questo Meloni stavolta ha detto una cosa giusta: che è impensabile che tre suoi ministri abbiano agito senza che lei condividesse pienamente la scelta. Ma allora perché ha rifiutato di venire in Parlamento a spiegare la responsabilità politica che si è assunta solo oggi, otto mesi dopo, davanti a un'autorizzazione a procedere chiesta dal tribunale dei ministri?". Le accuse nei confronti di Meloni infatti, sono state archiviate mentre per Nordio, Piantedosi e Mantovano i giudici hanno chiesto il rinvio a giudizio. Una decisione fortemente criticata dalla premier che ha reclamato la responsabilità politica delle scelte del suo esecutivo, assicurando che sosterrà gli esponenti coinvolti.

"Al momento ha solo detto che si siederà accanto ai ministri", osserva la dem. "Noi –  chiediamo che parli lei. Ma ripeto: perché non l'ha fatto quando glielo abbiamo chiesto? Vuol dire che senza il lavoro doveroso della magistratura pensava di non dover spiegare al Paese perche' ha deciso di scarcerare un torturatore? Meloni ha promesso che avrebbe fatto la guerra ai trafficanti di esseri umani per tutto il globo terracqueo e invece ha speso un miliardo di euro degli italiani per costruire una prigione vuota in Albania dove provare a deportare i torturati di Almasri, mentre a lui hanno garantito un volo di Stato. Per questo l'accusa non è solo di favoreggiamento ma pure di peculato: perché anche questo volo di Stato non ha senso", sottolinea.

Per Schlein, "sarebbe grave" se il governo decidesse di porre il segreto di Stato sulla vicenda Almasri, la cui gestione resta ancora tutta da chiarire. "La destra di Meloni, di Trump, di Orban e di Netanyahu ritiene di essere al di sopra della legge. Non è un caso che abbiano usato questa vicenda per alzare lo scontro con la magistratura. Lo fanno sistematicamente: lo hanno fatto anche con la sentenza della Corte europea sui Paesi sicuri. Accusano anche i giudici europei di voler contrastare la riforma della giustizia italiana?", rileva. Sulle responsabilità penali "bisogna lasciare lavorare i magistrati. A noi compete la responsabilità politica che lei ha pienamente rivendicato. E allora Meloni spieghi la sua scelta politica", conclude.

Conte: "Meloni piagnucola, si prenda le sue responsabilità"

Anche Conte è andato all'attacco della premier: "Ha fallito sugli sbarchi (aumentano nel 2025). Ha fallito sulle tasse, azzerate solo su extraprofitti bancari e giganti del web. Ha fallito sugli stipendi, aumentati solo per Ministri e sottosegretari. Ha fallito sulle pensioni minime: 1 euro e 80 centesimi di aument .Ha fallito sulla sanità: aumentano gli italiani che rinunciano alle cure per le liste di attesa. I soldi da investire sono tutti impegnati sulle armi. Ha fallito sui dazi e sull'industria: 30 mesi di calo della produzione su 32 di Governo. In oltre 1000 giorni di governo. E adesso Meloni piagnucola su social e in tv, dove ha inaugurato un nuovo genere: l’intervista senza domande. Lo fa rispolverando l'usato sicuro, utilizzato per anni nei Governi di cui anche lei ha fatto parte e che ha sostenuto: ho i giudici contro, gli avversari usano la magistratura per contrastarmi. Detto da chi quando io ero premier faceva denunce ed esposti contro di me basati su fake news e mi dava del "criminale", fa veramente ridere. Prenditi qualche responsabilità, Giorgia. Lavora per risolvere i problemi degli italiani, non quelli tuoi e della Santanchè. Sei il Presidente del Consiglio, non Calimero.", ha scritto sui social.

Il leader del M5s ha risposto al post pubblicato oggi da Meloni. "Leggo che alcuni esponenti della sinistra – come Bonelli, Fratoianni e compagnia – vorrebbero segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale.Gli stessi che, giusto qualche tempo fa, chiedevano a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia", ha scritto la premier. "Ora puntano addirittura a un processo internazionale, tirando in ballo il dramma umanitario a Gaza in modo del tutto strumentale, come se perfino questo fosse colpa nostra.Tre cose sono ormai chiare a tutti: la prima è che, non riuscendo a batterci in patria, la sinistra cerca sempre il soccorso esterno. La seconda è che dell’immagine dell’Italia e della sua reputazione nel mondo, a loro, non importa assolutamente nulla. La terza è che ormai hanno un’unica strategia e speranza: provare a liberarsi degli avversari per via giudiziaria, perché alla via democratica hanno rinunciato da un pezzo Non riusciranno".

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