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Il caso Cospito

Alfredo Cospito è stato riportato nel carcere di Opera: non è più in ospedale

I medici hanno dimesso Alfredo Cospito dall’ospedale San Paolo, dove si trovava ricoverato a causa delle precarie condizioni di salute. L’anarchico è tornato nel carcere di Opera, nel Milanese.
A cura di Annalisa Girardi
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Alfredo Cospito è stato riportato nel carcere di Opera, nel Milanese. I medici lo hanno dimesso dall'ospedale San Paolo, dove si trovava ricoverato a causa delle precarie condizioni di salute. A confermarlo anche il ministero della Giustizia, che ha assicurato che l'anarchico, tornato nel Servizio di assistenza integrata, continuerà ad essere attentamente monitorato.

Sono passati ormai diversi mesi da quando Cospito ha cominciato lo sciopero della fame. Dallo scorso ottobre l'anarchico sta portando avanti una protesta contro il 41bis. Appena alcuni giorni fa la Corte di Cassazione aveva respinto la richiesta dei suoi legali, stabilendo che dovesse rimanere sottoposto al regime di carcere duro.

"È una condanna a morte", ha detto il suo avvocato. Secondo il medico ingaggiato dalla difesa per valutare le condizioni di salute dell'anarchico, la situazione di Cospito "potrebbe aggravarsi di giorno in giorno a causa della denutrizione". I parametri vitali, aveva fatto sempre sapere il medico, starebbero tenendo, anche se la situazione rimane estremamente precaria. "In questo momento assume solo acqua, zucchero e sale. Ha sospeso gli integratori", ha aggiunto il medico.

La decisione di sospendere gli integratori era arrivata alla notizia della decisione della Cassazione, che non aveva sospeso il regime di carcere duro per il detenuto. Ora i suoi legali stanno valutando che altre iniziative si possono intraprendere, ma rimane la preoccupazione che Cospito possa morire. Le speranze, infatti sono "ridotte al lumicino", hanno detto gli avvocati, e l'anarchico si è sempre detto convinto di portare la sua protesta fino alle estreme conseguenze.

"Se dovesse proseguire con la linea iniziata lo scorso 20 ottobre, Alfredo morirebbe. Per quanto ciò mi sconvolga dal punto di vista umano, politico, della coscienza civile, non credo ci siano grandissime soluzioni a meno che non si ritrovi il lume della ragione e si arrivi a una soluzione", ha detto ancora l'avvocato. La maggioranza di governo, intanto, continua a insistere sulla pericolosità di Cospito e sulla conseguente necessità che per lui rimanga il regime di carcere duro. "Se il motivo per cui revocare il 41bis fossero le condizioni di salute ne revocheremmo troppi. Uno che dal carcere dice che bisogna ammazzare i carabinieri, deve rimanere al 41bis. Se poi fa lo sciopero della fame, pazienza…".

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