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Alfano striglia Gentiloni ed evoca la crisi: “Non sosterremo un governo sotto ricatto della Cgil”

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, durante un’intervista concessa a Porta a Porta, ha dichiarato che Ap non è intenzionata a sostenere un esecutivo sotto ricatto della Cgil. Se il governo Gentiloni non proseguirà sulla strada delle riforme dei mille giorni di Renzi, quindi, e nei prossimi trecento giorni dovesse sempre più recepire le istanze della Cgil, Alternativa Popolare potrebbe ritirare il proprio appoggio e aprire una crisi di governo.
A cura di Charlotte Matteini
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Conferenza stampa di Angelino Alfano

Nel corso di un'intervista concessa a Porta a Porta, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, fondatore del partito di maggioranza Alternativa Popolare (ex Ncd), ha evocato un possibile crisi di governo e invitato l'esecutivo Gentiloni a non appiattirsi sulle posizioni della Cgil, altrimenti l'appoggio del partito di centrodestra potrebbe venire meno. La dichiarazione di Alfano è stata anticipata nel corso del pomeriggio di ieri da una nota stampa congiunta di Alternativa Popolare, nella quale gli esponenti della nuova formazione pongono una sorta di aut aut a Gentiloni. "Il presidente del Consiglio è chiamato a tenere un equilibrio di maggioranza", spiegano i capigruppo di Camera e Senato, Maurizio Lupi e Laura Bianconi, evidenziando una pericoloa "deriva a sinistra dell'azione di governo" rispetto ai mille giorni dell'esecutivo Renzi. La pericolosa deriva a cui gli esponenti di Alternativa Popolare si riferiscono è la cancellazione dei voucher, voluta dalla Cgil promotrice di un referendum abrogativo, e concessa dal governo Gentiloni. Il partito di Alfano sottolinea di non essere pronto a sostenere per altri 12 mesi, idealmente i mesi che mancano a nuove elezioni politiche, un esecutivo "sotto ricatto della Cgil" ed evoca apertamente un'eventuale crisi di governo. "Noi abbiamo potuto governare finora perché un sacco di leggi venivano dal nostro programma. Se dobbiamo impiegare quest'anno a fare marcia indietro sulle riforme per andare dietro ‘alla sinistra da indietro tutta', il governo non ci troverà", ha spiegato Alfano durante la puntata di Porta a Porta.

"Non apriremo la crisi domattina. Gentiloni deve tenere un equilibrio di maggioranza. Adesso la sinistra Pd è diventata il megafono della Cgil. Se il governo è sotto ricatto della Cgil, noi non siamo ricattabili dalla Cgil. O c'è un equilibrio programmatico per i prossimi 12 mesi, oppure se dobbiamo fare cose sbagliate è meglio non farle". Se il governo Gentiloni non proseguirà sulla strada delle riforme dei mille giorni di Renzi, dunque, e nei prossimi trecento giorni dovesse sempre più recepire le istanze della Cgil, Alternativa Popolare potrebbe ritirare il proprio appoggio e aprire una crisi di governo.

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