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Alfano contro Renzi: “Ricatto dei piccoli partiti? È stato il Pd a far cadere i propri governi”

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano torna ad attaccare Matteo Renzi: “Assistiamo divertiti a queste dichiarazioni sul potere di ricatto e di veto dei piccoli partiti. Incredibile. Fin qui i governi li ha fatti cadere solo il Pd, peccato fossero i propri. Enrico Letta, Renzi e adesso vedremo se indurrà anche Gentiloni alle dimissioni oppure lo sfiducerà. In tutti e tre i casi, il segretario del Partito Democratico è sempre lo stesso. Piccoli partiti? Diffidare dei grandi”.
A cura di Charlotte Matteini
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La querelle nata con la discussione della legge elettorale e deflagrata a causa dell'accordo voluto dal segretario del Pd Matteo Renzi con il Movimento 5 Stelle e Forza Italia per arrivare all'approvazione del sistema tedesco in tempi brevi sta creando una forte spaccatura nella maggioranza di governo. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, che con il suo partito Alternativa Popolare è da sempre nella coalizione che ha permesso agli esecutivi Letta prima, Renzi poi e Gentiloni infine, di governare e far approvare numerosi provvedimenti, contesta fortemente non solo il tipo di legge elettorale proposto da Matteo Renzi, ma soprattutto la soglia di sbarramento individuata, che non permetterebbe alla singola Ap di entrare in parlamento stando agli ultimi sondaggi, e l'atteggiamento del segretario del Pd verso "i piccoli partiti", ora considerati inutili. "Assistiamo divertiti a queste dichiarazioni sul potere di ricatto e di veto dei piccoli partiti. Incredibile. Fin qui i governi li ha fatti cadere solo il Pd, peccato fossero i propri.
Enrico Letta, Renzi e adesso vedremo se indurrà anche Gentiloni alle dimissioni oppure lo sfiducerà. In tutti e tre i casi, il segretario del Partito Democratico è sempre lo stesso. Piccoli partiti? Diffidare dei grandi. Questa chiamasi instabilità ma, caro Pd, tu chiamale, se vuoi, elezioni", ha scritto il titolare della Farnesina sulla propria pagina Facebook.

Già nel corso della mattinata di ieri, 30 maggio, Angelino Alfano aveva attaccato l'ex presidente del Consiglio sottolineando che la fretta di andare a elezioni anticipate già il prossimo autunno sarebbe costata "miliardi" all'Italia. "In questo momento così delicato non si vota per la legge elettorale, ma si vota lo scioglimento delle Camere e io non capisco l'impazienza del Pd di portare l'Italia al voto tre o quattro mesi prima in piena legge di Stabilità. Rivolgo un appello al Pd prima della loro direzione: pensino all'Italia e al danno che questa impazienza di rientrare a Palazzo può fare all'economia. Abbiamo posto una questione di principio sulla legge elettorale, perché ci uniremo ad altri e supereremo la soglia del 5%. Ci sono tante forze politiche e persone della società civile che ci hanno dato disponibilità ad aggregare una coalizione liberale popolare che supererà la soglia, se sarà quella. Noi siamo anche pronti a prendere in considerazione questa legge, ma non come oggetto di mercanzia"

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