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Ucraina: la pace di Trump e le concessioni a Putin

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Come si fa la pace? La si fa con la volontà politica, e quello che stiamo vivendo in queste ore, ovvero il piano Trump a 28 punti per l'Ucraina e la pace con la Russia, ne è la prova evidente.

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Non si fa con la giustizia, non si fa con il rispetto della popolazione. Si fa, in sostanza, con la voglia di chiudere una guerra che, ad un certo punto, sembra diventata insostenibile. Qualche settimana fa su Scanner ho parlato di come, per la prima volta, durante un attacco russo non ci fossero inviati dei grandi giornali italiani in Ucraina. Era la prima volta che accadeva ed era anche un segno della stanchezza dell'opinione pubblica – non solo dell'editoria – nei confronti di questa guerra.

Al tempo stesso, il cambio alla Presidenza USA era uno dei segni a livello internazionale di un cambiamento epocale che stiamo vivendo: quella del trumpismo, quel sovranismo internazionale che porta il mondo, anche quello che noi percepiamo come democratico, verso l'autocrazia. Un'autocrazia che dialoga con gli altri autocrati, con un rapporto diretto tra Putin e Trump.

Oggi si parla di una pace in Ucraina, mentre Israele continua a bombardare Gaza e il Libano, violando costantemente il cessate il fuoco. Perché lì la volontà politica non c'è. Non esiste la voglia di fermare Israele, perché è l'avamposto – in quello che noi chiamiamo il Medio Oriente – dell'internazionale suprematista, con Netanyahu che è una delle punte di diamante.

Trump oggi lascia carta bianca a Putin nelle richieste. L'Europa politica prova a fare una controproposta. Io sostengo che è sempre meglio un pessimo accordo di pace che una buona guerra, ma è evidente che la volontà oggi sia quella di concedere a Putin tutto, per poi fare accordi più ampi anche su altre regioni, in un filo che lega i paesi del Golfo, l'area dell'Indo-Pacifico, l'America e l'Europa.

Troppo spesso nel dibattito politico italiano guardiamo solo al nostro orticello, ma quello che sta avvenendo in questi mesi, in queste settimane, in questi giorni è la dimostrazione che la politica internazionale è tutta collegata. E se non abbiamo un ruolo, veniamo tagliati fuori dalle decisioni.

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Il podcast daily di Valerio Nicolosi per Fanpage.it: ogni mattina alle 7, una finestra sul mondo per capire cosa davvero sta accadendo. Politica estera, conflitti internazionali, migrazioni, politica interna e tematiche sociali raccontate dal giornalista con chiarezza e approfondimento. Con la voce di esperti e reportage direttamente dal campo - Palestina, Ucraina, Mediterraneo, Africa, Stati Uniti, America Latina e molto altro - SCANNER porta le storie dove accadono, per offrirti ogni giorno un’informazione completa, immediata e dal vivo.

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