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Trump, il discorso all’ONU, l’attacco alla Flotilla e il nuovo ordine mondiale sovranista

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"Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri." Queste parole di Antonio Gramsci, scritte dal carcere quasi un secolo fa, offrono una lente spietata e attualissima per interpretare il nostro tempo. I mostri che Gramsci vide nascere dalle macerie del primo Novecento erano i totalitarismi. Oggi, li vediamo riemergere, con forme diverse ma con la stessa, inquietante, ferocia.

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Il "chiaroscuro" di Gramsci è l'incertezza che domina la scena globale. L'ordine del dopoguerra, basato sul multilateralismo e sulla cooperazione, sta scricchiolando. Le istituzioni che lo hanno retto, dalle Nazioni Unite alla Corte penale internazionale, sono sotto un attacco costante. In questo vuoto, in questo limbo tra un passato che non c'è più e un futuro ancora indefinito, i mostri del nazionalismo e del sovranismo stanno rialzando la testa.

L'attacco sovranista e il "caso" Trump

Il più rumoroso, senza dubbio, è il nazionalismo sovranista. L'attacco frontale all'idea stessa di multilateralismo si è manifestato con forza al Palazzo di Vetro, dove il presidente Donald Trump ha tuonato contro l'Onu. Le sue parole, pronunciate solo due giorni fa, non hanno lasciato spazio a equivoci.

"L'Onu è un nido di burocrati che produce parole vuote," ha dichiarato Trump, "che incoraggia l'invasione dell'Occidente con i migranti. Abbiamo bisogno di nazioni forti, non di un governo globale. È tempo di mettere gli interessi del nostro popolo al primo posto, sempre e solo."

E l'Europa, a sua volta, non è stata risparmiata. "Guardate l'Europa," ha incalzato, "è devastata dall'immigrazione incontrollata, un continente che non sa più difendere i suoi confini e la sua identità." Queste frasi non sono solo retorica. Sono schegge che colpiscono al cuore il progetto di pace e cooperazione costruito sulle ceneri del secondo conflitto mondiale, pronunciate nelle stesse ore in cui firmava una legge per rendere fuorilegge il movimento antifascista, dichiarato come terrorista.

Il ritorno del nazionalismo in Europa

Il problema è che questa retorica non trova terreno fertile solo a Washington. I mostri stanno riemergendo anche in casa nostra. In Italia, come in Germania, i partiti di estrema destra guadagnano consensi, pronti a mettere in discussione i pilastri dell'Unione Europea e dello stato di diritto. Invocano la chiusura delle frontiere e fomentano una paura che trasforma il migrante in un nemico. Le loro piattaforme politiche ricalcano spesso le parole di Trump, alimentando un nazionalismo economico e sociale che rischia di farci precipitare indietro nel tempo.

A complicare il quadro c'è la questione del riarmo europeo. Spaventati dalla guerra in Ucraina, molti Paesi stanno aumentando vertiginosamente le spese militari. Si parla di esercito comune, di industrie della difesa potenziate. Certamente, difendersi è legittimo, ma c'è il rischio di scegliere la via della forza a scapito della diplomazia e della cooperazione. È un segnale preoccupante: la fiducia reciproca è in calo e il linguaggio della guerra sta tornando a dominare il discorso pubblico.

La foto dei mostri e la fine della pace

Su altri fronti, abbiamo autocrati già consolidati e altri in formazione: Putin, Xi Jinping, Erdogan, Modi. Potenze militari ed economiche che mandano messaggi chiari al mondo. La foto di inizio settembre che ritrae Xi Jinping, Modi e Putin insieme è un simbolo potente: l'asse delle autocrazie si consolida.

E in Medio Oriente, il progetto coloniale occidentale continua, con Benjamin Netanyahu al potere da anni, impegnato a condurre il genocidio a Gaza, un'azione che si compie davanti agli occhi del mondo, senza che nessuno intervenga in maniera decisiva, e anzi, con il sostegno di altri sovranisti che minacciano di fare a pezzi quel che resta dell'architettura della pace.

Siamo a un bivio. Non possiamo far finta che questi mostri non esistano né ignorare i segnali di allarme. Se non torneremo a credere nella forza della diplomazia, della cooperazione e della solidarietà, rischiamo di trovarci in un mondo che abbiamo già visto, e che non vorremmo mai più rivedere. Il "chiaroscuro" non è una fine. È un'opportunità per illuminare la via, prima che il buio diventi totale.

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SCANNER è il podcast daily di Valerio Nicolosi per Fanpage.it: ogni mattina alle 7, una finestra sul mondo per capire cosa davvero sta accadendo. Politica estera, conflitti internazionali, migrazioni, politica interna, migrazioni e tematiche sociali raccontate dal giornalista con chiarezza e approfondimento. Con la voce di esperti e reportage direttamente dal campo - Palestina, Ucraina, Mediterraneo, Africa, Stati Uniti, America Latina e molto altro - SCANNER porta le storie dove accadono, per offrirti ogni giorno un’informazione completa, immediata e dal vivo.

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