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Guerra alla Russia e respingimenti: questa è l’Europa del futuro

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L'Europa politica sta vivendo una crisi strutturale che è ormai sotto gli occhi di tutti e che proviamo a raccontare ogni giorno in questo podcast. Tuttavia, in questo scenario frammentato, il Vecchio Continente ha individuato due temi sui quali è riuscito a trovare un collante: la guerra in Ucraina, con il sostegno a Kiev, e la gestione dei migranti.

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Il tour di Zelensky e l'ombra di Trump

Mentre il presidente Volodymyr Zelensky è volato a Londra per incontrare Starmer, Macron e Merz — con l'obiettivo di ricevere sostegno sulla bozza statunitense senza però cedere territori alla Russia, come invece Trump sta pensando di fare in questa complessa trattativa di pace — la diplomazia europea si muove su binari paralleli. Lo stesso Zelensky incontrerà oggi Giorgia Meloni. Dalla Presidente del Consiglio italiana riceverà sostegno, nonostante la sua assenza al vertice di Londra.

Meloni mantiene infatti una posizione differente rispetto a Germania, Francia e Regno Unito: pensa ancora di poter fare da "pontiere" tra Europa e Stati Uniti. Questo accade nonostante Donald Trump continui a lanciare bordate quotidiane proprio contro l'Europa, sostenuto da un lato da Elon Musk — che, come raccontato ieri, ha accusato la Commissione e l'Unione Europea di essere il "Quarto Reich" — e dall'altro da Vladimir Putin, il quale sostiene la visione trumpiana di un continente sempre più debole e depotenziato politicamente.

Sudditanza economica, autonomia bellica

Dopo aver accettato le imposizioni  di Trump sui dazi commerciali, sull’acquisto delle armi e del gas USA,  l’Europa sull’Ucraina sta cercando di fare di testa propria o quantomeno di differenziarsi. Il motivo è strategico: questa è una guerra combattuta all'interno dell'Europa geografica e ai confini dell'Europa politica e riguarda direttamente il futuro di alcuni Paesi.

È un tema fondamentale, soprattutto in un momento in cui la spinta propulsiva dell'Unione è sempre più orientata verso il Nord-Est, ovvero verso il Mar Baltico e la Polonia. Sono questi Paesi, ormai da anni, il vero traino verso il riarmo e verso quella futura guerra contro la Russia che, ascoltando i leader di queste nazioni, sembra inevitabile. Secondo i servizi segreti britannici, il conflitto potrebbe accadere entro il 2035. Anche se le incognite sono molte — a partire da quanto Putin resterà ancora a capo della Russia e cosa succederà dopo di lui — è certo che la guerra in Ucraina ha davvero compattato l'Unione Europea. A parte qualche piccolo distinguo da parte di Orbán e di alcuni partiti che in tutta Europa si oppongono a questa linea (come la Lega, l'AfD in Germania e il Rassemblement National di Marine Le Pen) non sono riusciti a imporre il proprio pensiero nei singoli Paesi.

La fortezza Europa: il nuovo patto migratorio

L'altro grande tema che compatta l'Unione è quello migratorio. Proprio il Consiglio Europeo, nelle ultime ore, ha votato il nuovo patto per le migrazioni, in discussione ormai da tanto tempo. Purtroppo, c'è da dire che in questo l'Italia ha fatto scuola: i Paesi terzi saranno considerati "sicuri" per i cosiddetti rimpatri che però, di fatto, sono delle deportazioni.

Secondo questa linea, potranno essere deportate persone migranti che non hanno nulla a che fare con quel Paese di destinazione. Si segue esattamente il "modello Albania" voluto dall'Italia, oppure il "modello Trump" con El Salvador, dove è stata costruita una prigione per migranti provenienti da qualsiasi paese, reclusi all'interno di quelle strutture.

In sintesi: guerra e migranti. Questo è il futuro di un'Europa spinta sempre più a destra dalla Commissione Von der Leyen, che fa asse costante con l'estrema destra emarginando Socialisti e Verdi, nonostante questi facciano formalmente parte della coalizione ma che, dobbiamo dirlo, negli ultimi anni proprio su guerra e migrazioni hanno inseguito la destra.
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Il podcast daily di Valerio Nicolosi per Fanpage.it: ogni mattina alle 7, una finestra sul mondo per capire cosa davvero sta accadendo. Politica estera, conflitti internazionali, migrazioni, politica interna e tematiche sociali raccontate dal giornalista con chiarezza e approfondimento. Con la voce di esperti e reportage direttamente dal campo - Palestina, Ucraina, Mediterraneo, Africa, Stati Uniti, America Latina e molto altro - SCANNER porta le storie dove accadono, per offrirti ogni giorno un’informazione completa, immediata e dal vivo.

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