PODCAST

Gaza senza pace: cosa accade nella Striscia tra pioggia e occupazione permanente

Immagine
Audio wave

Segui Scanner.
Segui la rassegna stampa per capire il mondo, ogni mattina.

Immagine

La Fase 2 della cosiddetta "Pace trumpiana" per Gaza stenta a decollare. Anzi, per essere più precisi, le trattative che si sono tenute nelle scorse ore a Doha sono fallite.
Israele continua a dire no a una serie di condizioni fondamentali e l'accordo non si trova, soprattutto su un punto cruciale: la presenza di truppe internazionali. C’è un veto immenso, e senza possibilità di appello da parte di Israele, sulla presenza turca, uno dei pochi Paesi che si è offerto di impiegare le proprie truppe nella Striscia. E senza una forza esterna che prenda il controllo della sicurezza spingendo Hamas a fare un passo indietro, questa famosa Fase 2 non partirà mai.

Ti è piaciuto questo episodio di SCANNER?

Ma è chiaro che tutto questo non sia solo il frutto di uno schema politico complicato o di un incidente di percorso nel quale la pace è rimasta impigliata. C’è piuttosto una volontà ben precisa: quella di non farla partire affatto, questa seconda fase. Mantenere la situazione in stallo serve a garantire una "fase transitoria" indefinita, dove Israele può continuare a violare costantemente il cessate il fuoco e, soprattutto, a non rispettare gli accordi sugli aiuti umanitari.

Tra questi aiuti bloccati ci sono le tende, e il tempismo è drammatico. Proprio ieri, le tende di fortuna messe insieme dai palestinesi sfollati sono state spazzate via da una tempesta che si è abbattuta sulla Striscia. Le immagini che arrivano da Gaza mostrano un vento terribile e una pioggia incessante che ha strappato i teli e allagato le strade, creando una massa di fango che ha investito tutto.

C'è chi pensa che il genocidio sia finito il 21 ottobre, o chi crede alla narrazione della "pace di Trump" celebrata con la grande photo opportunity di Sharm el-Sheikh. Ma chi crede che sia stata fatta la pace è un illuso. A Gaza, a parte il fatto positivo che non cadono più le bombe di prima, non è cambiato nulla.

Non possiamo ignorare due fatti: il primo è che Israele continua a violare costantemente il cessate il fuoco, lo ha fatto centinaia di volte dal 21 ottobre e continuerà a farlo, esattamente come avviene in Libano.
Secondo: la cosiddetta Yellow Line. Questa linea gialla doveva essere il punto da cui Israele, piano piano, si sarebbe dovuta ritirare durante le fasi successive. Invece, l'esercito israeliano ha dichiarato che quello è il nuovo confine. È diventata un’occupazione permanente di oltre la metà della Striscia di Gaza.

Tutto il resto del territorio è stato trasformato in quella che possiamo definire una "riserva indiana": uno spazio piccolo dove confinare la popolazione indigena e lasciarla morire di fame, di freddo e in questo caso anche di pioggia. Il genocidio non è mai finito, sta andando avanti. E non riguarda solo Gaza, ma anche la Cisgiordania.
Oggi Scanner parte da qui, con il genocidio palestinese come state mentale.

Immagine

Segui Scanner.
Segui la rassegna stampa per capire il mondo, ogni mattina.

Immagine

Il podcast daily di Valerio Nicolosi per Fanpage.it: ogni mattina alle 7, una finestra sul mondo per capire cosa davvero sta accadendo. Politica estera, conflitti internazionali, migrazioni, politica interna e tematiche sociali raccontate dal giornalista con chiarezza e approfondimento. Con la voce di esperti e reportage direttamente dal campo - Palestina, Ucraina, Mediterraneo, Africa, Stati Uniti, America Latina e molto altro - SCANNER porta le storie dove accadono, per offrirti ogni giorno un’informazione completa, immediata e dal vivo.

[Altro]
api url views
Immagine

Segui Scanner.
Segui la rassegna stampa per capire il mondo, ogni mattina.