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Il boicottaggio del Sudafrica
I due pompelmi sudafricani a Dublino, nel luglio del 1984, sono diventati il catalizzatore di un'onda di solidarietà che ha travalicato i confini nazionali. La scelta di una cassiera di un supermercato di non vendere quei frutti, simbolo di un regime di oppressione e segregazione, non è stato solo un gesto individuale, ma un atto di ribellione che ha innescato una reazione a catena. Questo piccolo gesto di disobbedienza civile ha dato il via a un vasto movimento di boicottaggio internazionale contro l'apartheid in Sudafrica, dimostrando che anche le azioni simboliche più piccole possono accendere la miccia del cambiamento.
La storia, del resto, è costellata di questi esempi. Basti pensare alla protesta di Rosa Parks a Montgomery, nel 1955, che con il suo rifiuto di cedere il posto a un bianco sull'autobus ha dato inizio a una delle più importanti lotte per i diritti civili negli Stati Uniti. O al caso più recente di Mohamed Bouazizi in Tunisia, la cui auto-immolazione nel 2010 è diventata il simbolo della disperazione e della ribellione contro la corruzione e la dittatura, innescando le cosiddette "Primavere arabe".
Questi non sono episodi isolati, ma la dimostrazione che i gesti carichi di significato hanno il potere di trasformare la rabbia in azione collettiva. Azioni di questo tipo creano un punto di riferimento, un'icona che condensa un'intera narrativa di ingiustizia e oppressione, rendendola comprensibile, visibile e condivisibile a un vasto pubblico. In questo modo, il singolo gesto di un individuo diventa il simbolo di una lotta che appartiene a tutti.
Le azioni contro il genocidio
Oggi, il mondo assiste a una mobilitazione di massa contro il genocidio in Palestina. Anche in questo caso, le battaglie simboliche giocano un ruolo cruciale. Dalla Global Sumud Flotilla alle manifestazioni a terra, dal blocco dei porti per non far transitare armi israeliane al boicottaggio delle società che sostengono l'economia israeliane o collaborano nello sviluppo di tecnologie belliche utilizzate contro i palestinesi.