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Questa notte le barche della Global Sumud Flotilla sono state attaccate. Di nuovo. È la terza volta che succede, ed è stato l’attacco più intenso: nelle scorse settimane dei droni avevano colpito le barche attraccate al porto di Tunisi e nei giorni scorsi, mentre la Flotilla era in navigazione, erano stati avvistati diversi droni nella notte. Un’attività di sorveglianza probabilmente, che però questa notte si è fatta aggressiva.
La Flotilla si trova a largo di Creta, in acque internazionali. Stanotte sono state fatte esplodere bombe sonore, le imbarcazioni sono state anche colpite con una sostanza urticante. Alcune barche sono state danneggiate, nei sistemi di comunicazione si sono registrate interferenze. La portavoce della Flotilla italiana, Maria Elena Delia, ha detto che la barca Zefiro, su cui viaggia, è stata colpita e danneggiata: è stato distrutto lo strallo di prua, uno dei sostegni dell’albero.
Il nostro giornalista Saverio Tommasi è a bordo della barca Karma: anche lui ci ha raccontato che si sono svegliati con i suoni delle esplosioni, hanno subito visto in cielo i droni e i lampi delle fiammate. Così hanno ricompattato le posizioni, avvicinando le barche le une alle altre e hanno chiuso le vele. Il rischio infatti che le vele prendessero fuoco e che si sviluppasse un incendio a bordo, era altissimo.
Il collega mi ha anche spiegato che l’attacco è durato circa quattro ore e che quindi chiaramente ha rallentato la missione, anche se non è riuscito a fermarla. Nè è riuscito a intimidirla, si va avanti. Chiaramente però, mano mano che ci si avvicina alle coste di Gaza, i tentativi di bloccare questa missione umanitaria si faranno sempre più frequenti e sempre più aggressivi.
“Eravamo consapevoli dei pericoli di questo tipo di attacchi. Non ci fermeranno, si tratta di una tattica per spaventarci", ha detto Greta Thunberg, che questa mattina era in diretta, sempre da bordo della Global Sumud Flotilla, con Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. L’attivista ha raccontato che stanno tutti bene e che continueranno a navigare verso Gaza per portare a termine la loro missione, che è quella volta a rompere l’assedio israeliano per portare aiuti umanitari al popolo palestinese di Gaza.
Oggi, dopo gli attacchi della notte, il ministero della Difesa italiano ha deciso di intervenire e di farlo mandando una nave della Marina in supporto alle barche italiane della Flotilla. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha scritto questa nota: "In merito all'attacco subito nelle scorse ore dalle imbarcazioni della Sumud Flotilla, a bordo delle quali si trovano anche cittadini italiani, condotto mediante l'impiego di droni da parte di autori al momento non identificati, non si può che esprimere la più dura condanna. In democrazia anche le manifestazioni e le forme di protesta devono essere tutelate quando si svolgono nel rispetto delle norme del diritto internazionale e senza ricorso alla violenza. Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla ‘Flotilla', questa notte alle 3.50, pur essendo in Estonia, dopo un confronto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo aver condotto una valutazione (veloce e sommaria) dell'accaduto, mi sono sentito con il Presidente del Consiglio e ho autorizzato l'intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina Militare, che era in navigazione a Nord di Creta, nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro, che sta già dirigendo verso l'area per eventuale attività di soccorso".
Insomma, per dirla con altre parole: Crosetto ha dato il via libera a una fregata della marina militare che si trovava a Nord dell’isola di Creta, quindi relativamente vicino alla Flotilla, di raggiungere le barche della missione per prestare soccorso e dare assistenza agli italiani, se ce ne fosse bisogno. Il ministro ha anche specificato di aver informato l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore, l’addetto militare a Tel Aviv e l’unità di crisi della Farnesina.
Domattina il ministro sarà in Parlamento molto presto, per le otto e mezza del mattino, per dare un’informativa su quello che sta succedendo. È chiaro che stiamo parlando di una nave militare italiana, che quindi non potrà andare in acque territoriali israeliane a forzare il blocco, sarebbe un atto ostile. Sicuramente resterà in acque internazionali, ma non è chiaro per quanto tempo. E soprattutto, non è chiaro cosa potrebbe succedere in caso di nuovo attacco.
Intanto stanno arrivando diversi appelli ai governi affinché facciano tutto il possibile per proteggere la Flotilla. E i sindacati nel frattempo hanno annunciato un nuovo sciopero generale, per mantenere alta l’attenzione su Gaza e fare tutta la pressione possibile affinché la comunità internazionale intervenga.
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