PODCAST

Francesca Albanese, le scuole e Valditara: le polemiche e il confine tra pluralismo e censura

Immagine
Audio wave

Segui Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.

Immagine

La scuola diventa spesso un territorio di scontro politico. Con il ministro Valditara questo è già accaduto diverse volte, ad esempio sull’umiliazione come fattore di crescita, sull’educazione sessuale in classe, sul liceo del Made in Italy, sul voto in condotta e la strategia contro i bulli. Adesso lo scontro è sulla presenza di Francesca Albanese ad alcuni incontri online con degli studenti di alcune scuole toscane per parlare di Gaza. Degli incontri, organizzati dall’iniziativa Docenti Per Gaza, che si sono tenuti in orario scolastico e che potrebbero aver violato una circolare del ministero, quella che prevede sempre il contraddittorio per le iniziative di stampo politico.

Ti è piaciuto questo episodio di NEL CASO TE LO FOSSI PERSO?

A far scoppiare la polemica sono stati alcuni esponenti locali di Fratelli d’Italia, Matteo Bagnoli e Christian Nannipieri, che hanno raccontato quello che sarebbe stato detto in questi incontri. Albanese avrebbe, così hanno riportato, accusato il governo Meloni di essere composto da fascisti e di sostenere il genocidio, accusato Leonardo di essere un’azienda criminale e avrebbe incitato gli studenti ad occupare le scuole.

Le accuse della destra ad Albanese

Da quella denuncia poi erano partite diverse critiche di altri esponenti della maggioranza: il leghista Rossano Sasso ha detto che non c’è” nulla di educativo in questi dibattiti a senso unico”, con “personaggi divisivi” che vogliono solo “utilizzare le scuole come palcoscenico per propagare la propria ideologia”; Susanna Ceccardi, sempre della Lega, era andata anche oltre accusando Albanese di “giustificare il terrorismo di Hamas e propagandare l’antisemitismo” nelle scuole. Al di là della natura di queste accuse, per il ministero comunque un problema c’è. Ed è un problema che riguarda la circolare dello scorso novembre, quella che riguarda gli eventi all’interno delle scuole su tematiche di “ampia rilevanza politica e sociale”.

Ecco, in quella circolare si sottolineava che la scelta di ospiti e relatori a queste iniziative dovesse sempre garantire il confronto tra posizioni diverse e pluralistiche, per permettere agli studenti di sviluppare conoscenze su un certo tema, così come il pensiero critico.

Secondo alcuni esponenti della destra queste indicazioni non sono state rispettate. E anche secondo il ministro Valditara potrebbe essere così, tanto che ha avviato alcune ispezioni nelle scuole in questione, dicendo che alcune dichiarazioni di Albanese “potrebbero costituire ipotesi di reato”. Ma a essere sotto osservazione non è solo la relatrice: anche gli insegnanti e i dirigenti scolastici potrebbero essere a rischio sanzioni, per non aver rispettato le regole nell’organizzazione di questi incontri. Per il ministro le scuole non devono essere luoghi di indottrinamento o propaganda politica e se le dichiarazioni di Albanese fossero confermate, sarebbero incompatibili con una scuola costituzionale che – ha sempre detto Valditara – deve insegnare il pluralismo.

Alcune fonti ministeriali hanno spiegato a Fanpage che il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale potrebbe, dopo aver fatto tutte le verifiche del caso, far scattare le sanzioni, prendere dei provvedimenti. Il punto è che questi incontri non sono stati organizzati dagli studenti fuori orario scolastico, non si sono svolti durante un’assemblea, ma sono avvenutii durante il normale svolgimento delle lezioni. Ed è grave, hanno spiegato queste fonti, che durante l’orario di lezione dei ragazzi di 14 o 15 anni si siano sentiti dire che il governo che li dovrebbe tutelare è fascista. Non solo, Albanese dicendo ai ragazzi di occupare le scuole potrebbe avere anche spinto i ragazzi a commettere dei reati, degli atti illeciti.

Le interrogazioni parlamentari sul caso

Chiaramente la polemica politica non è andata solo in un senso. Le opposizioni hanno fatto il loro e hanno annunciato delle interrogazioni parlamentari contro Valditara, accusato di preferire il mestiere dell’epuratore a quello del ministro della Repubblica. Ma non solo: per l’opposizione il ministro starebbe anche attaccando l’autonomia scolastica, mettendo delle museruole agli insegnanti, ai presidi e agli studenti. Arturo Scotto, un deputato del Pd, ha annunciato che presenterà la sua interrogazione per sapere “se siamo davanti alle prove generali di un regime”. Elisabetta Piccolotti, di Alleanza Verdi e Sinistra, invece ha chiesto se degli ispettori sono stati inviati anche nelle scuole che hanno ammesso alla classe terza anche i bambini della famiglia nel bosco, che a stento parlavano italiano.

A tutto questo Valditara ha risposto dicendo che alcuni esponenti dell’opposizione hanno ancora una mentalità totalitaria. E ha detto che non è normale, in una società democraticamente matura, che gli venga contestato il fatto di voler fare chiarezza. Anche Lega e Fratelli d’Italia comunque, nell’altro verso, hanno annunciato interrogazioni parlamentari. Anche perché il caso si sta allargando, con anche alcune scuole dell’Emilia Romagna a essere finite sotto indagine.

Che tipo di contraddittorio vorrebbe Valditara?

Ora queste ispezioni faranno il loro corso e si chiarirà se ci sono state violazioni delle circolari ministeriali o meno. Però qualche riflessione va fatta: stiamo parlando di una relatrice delle Nazioni Unite, una giurista e un’esperta. Si può discutere del personaggio, si può discutere di tante cose, però il lavoro che Albanese ha fatto è oggettivamente un lavoro approfondito e importante. Che tipo di contraddittorio ci dovrebbe essere a quel lavoro? Un funzionario del governo israeliano, che minimizza la devastazione della guerra a Gaza? Un qualche negazionista dei crimini contro la popolazione palestinese?

Andranno chiarite tante cose e va bene. Ma forse dovrebbe essere in primis chiarito cosa consideriamo divisivo e politicamente delicato: il ministero davvero pensa che raccontare per filo e per segno i crimini contro l’umanità che avvengono in Palestina sia divisivo? E cosa c’è di politicamente delicato nel difendere i diritti umani e condannare chi li viola?

Se questo contenuto ti è piaciuto, clicca su "segui" per non perderti i prossimi episodi.

Se vuoi accedere ad altri contenuti esclusivi e sostenere il nostro lavoro, abbonati a Fanpage.it!

Immagine

Segui Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.

api url views
Immagine

Segui Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.