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Pernigotti, Capodanno nello stabilimento per i lavoratori che rischiano il posto

Capodanno molto particolare per i dipendenti dello storico gruppo dolciario piemontese che dallo scorso novembre sono in presidio davanti alla fabbrica di Novi ligure che è a rischio chiusura dopo la decisione del gruppo turco proprietario del marchio di interrompere la produzione in Italia.
A cura di Antonio Palma
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Sarà un capodanno molto particolare quello che si accingono a trascorrere i dipendenti del gruppo Pernigotti dopo la decisione della società di chiudere lo storico stabilimento di Novi ligure. I lavoratori dell'azienda dolciaria piemontese infatti trascorreranno queste ore a cavallo tra il 2018 e il  2019 proprio nei capannoni della fabbrica, così come già accaduto a Natale, proseguendo quel presidio permanente cominciato lo scorso 6 novembre per dire no all'ipotesi di chiusura comunicata dal gruppo turco che detiene il marchio Pernigotti. I lavoratori hanno pranzato oggi col sindaco della cittadina in provincia di Alessandria, Rocchino Muliere, che fin dal primo momento si è schierato al loro fianco a nome di tutta la comunità, mentre oggi pomeriggio riceveranno la visita di don Paolo Padrini, segretario del vescovo di Tortona, monsignor Vittorio Viola.

"Mi auguro che il 2019 porti notizie positive e impegno da parte di tutti per una sempre maggiore assunzione di responsabilità nell'assicurare dignità al lavoro" ha dichiarato don Padrini. Dall'azienda però al momento no paiono giungere buone notizie visto che il gruppo ha anche chiesto la cassa integrazione per cessazione d'attività. Per parlare anche di questo i lavoratori intanto attendono l'annunciata visita del vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi DI Maio, programmata per il prossimo 5 gennaio. Anche lui quel giorno dovrebbe fermarsi a pranzo coi lavoratori , come hanno annunciato i sindacati. "È un'occasione che, ci auguriamo, serva a fare finalmente chiarezza anche in vista dell'incontro dell'8 gennaio a Roma", hanno sottolineato  gli operai.

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