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Patrigno lo picchia a sangue, madre non lo porta in ospedale per paura: Mason muore a 2 anni

La donna aveva lasciato il bimbo da solo col suo compagno ma quando lo ha trovato dolorante ha preferito non portarlo in ospedale. Come accertato dall’inchiesta, se curato in tempo da specialisti, il piccolo avrebbe potuto sicuramente salvarsi . La 29enne col suo comportamento ne ha decretato la morte.
A cura di A. P.
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Picchiato brutalmente in casa dal compagno della madre e lasciato senza cure per giorni dalla donna che, dopo il pestaggio, ha preferito non portarlo in ospedale per paura. Così, dopo giorni di agonia, il piccolo Mason Jet Lee  è morto a causa delle lesioni all'intestino provocate dalle percosse. Per l'assurda storia di violenza sul bimbo di nemmeno due anni ora la madre Anne Maree Lee è sta condannata da un tribunale australiano a nove ani di carcere per omicidio colposo. Secondo l'accusa, nonostante i dolori del bimbo di 22 mesi, la donna ha continuino a sminuire quello che gli aveva fatto il patrigno fino all'estrema conseguenza della morte, sopraggiunta cinque giorni dopo il pestaggio a calci e pugni.

Come accertato dall'inchiesta della polizia di Brisbane, se curato in tempo da specialisti in ospedale, il piccolo avrebbe potuto sicuramente salvarsi. Decisivo quindi è stato l'intervento della madre 29enne che col suo comportamento ne ha decretato la morte. Mason addirittura avrebbe trascorso le ultime ore della sua breve esistenza avvolto in un asciugamano con le labbra blu. Solo in quel momento è stata chiamata un'ambulanza ma era ormai troppo tardi. "Per ragioni sconosciute aveva  lasciato Mason a casa da solo con il suo compagno dopo aver litigato con lui e pur sapendo che era un uomo incline a estreme esplosioni di rabbia" hanno spiegato gli inquirenti. La donna, in lacrime, si era già dichiarato colpevole in aula durante il processo sostenendo di non aver capito la gravità della situazione. Per la morte del piccolo, avvenuta nell'estate del 2016 a Caboolture, nel Queensland, era stato già condannato il compagno della donna,  William Andrew O'Sullivan.

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