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Pantani, parla mamma Tonina: “Sarò a posto quando avrò avuto le risposte che cerco”

A 48 ore dalla riapertura del caso, torna a parlare la madre del ciclista scomparso nel febbraio del 2004: “Se mi sono battuta per dieci anni vuol dire che c’è qualcosa che a me non andava!”.
A cura di Alberto Pucci
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Il primo piccolo sorriso le è comparso in volto alla lettura della sentenza, da parte del Procuratore Paolo Giovagnoli. Il fascicolo Pantani è nuovamente sotto gli occhi della Procura di Rimini e, questa volta, per indagare sull'ipotesi di "omicidio volontario con alterazione del cadavere e dei luoghi". Tonina Belletti, la mamma dello sfortunato Marco Pantani, ha vinto la sua prima battaglia, ma la guerra è ancora (purtroppo) lunga. Grazie alla sua tenacia, al suo grido di rabbia e al lavoro "certosino" dei periti di parte, la Procura ha riaperto il caso e ammesso, per la prima volta, che le probabilità che Pantani sia stato ucciso sono, in effetti, molto alte. "Io voglio delle risposte e basta – dichiara all'Ansa mamma Tonina – Quando mi avranno dato queste risposte io saro' a posto". L'indagine bis ordinata dalla Procura riminese, verte sulle prove portate in Tribunale dal professore Avato, medico legale coinvolto dalla famiglia del ciclista. Prove che dimostrerebbero come la grande quantità di cocaina rilevata nel corpo di Marco Pantani potesse essere ingerita soltanto se diluita con acqua. Una perizia che, insieme a quella relativa alle ferite trovate sul corpo di Pantani, potrebbe davvero aprire scenari inquietanti e convincere la Procura che il ciclista, in quel lontano 2004, fu ammazzato perchè costretto, con la forza, a bere cocaina.

Il conforto dei tifosi – Il "popolo" dell'ex Pirata del ciclismo italiano ha esultato con lei. Da sempre vicini, i tifosi non le hanno mai fatto mancare il loro affetto, specialmente in queste ultime ore: "Non so cosa poter dire di tutto questo – aggiunge – io non mi aspettavo niente da nessuno, ma lo sapevo anche prima che l'affetto per Marco c'era. Non era necessario che me lo dimostrassero dopo avere riaperto il processo, l'affetto per Marco c'era anche prima". L'eco della decisione della Procura di Rimini è rimbalzato, violentemente, su tutti i social network. Un abbraccio virtuale che ha colpito mamma Tonina: "Se mi sono battuta per dieci anni vuol dire che c'e' qualcosa che a me non andava e, se ho fatto tutto questo, l'ho fatto anche per la forza che i tifosi mi hanno trasmesso e che mi hanno dato in tutti questi anni!".

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