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Palestina: Hamas e Fatah di nuovo insieme. Ma c’è scetticismo sull’accordo

Fatah è un gruppo moderato ed è impegnato nei negoziati con Israele. Hamas, come detto, invoca la distruzione dello stato ebraico. Le due fazioni sono divise dal 2006. Il sangue è stato versato da entrambe le parti.
A cura di Biagio Chiariello
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Le fazioni rivali palestinesi di Hamas (gruppo militante islamico che gestisce Gaza) e Fatah (che gestisce la Cisgiordania) hanno raggiunto un accordo di riconciliazione al Cairo per istituire un governo ad interim e indire prossimamente le elezioni (nella foto il capo della delegazione palestinese di Al-Fatah, Azzam al-Ahmed, stringe la mano al vice capo di Hamas, Mussa Abu Marzuq). L'annuncio giunge a sorpresa dal momento che dal 2006 i due gruppi sono fermamente divisi dopo che Hamas ha ottenuto la maggioranza dei seggi dell'Autorità Nazionale Palestinese. Il sangue è stato versato da entrambe le parti e probabilmente una vera e propria riconciliazione non avrà luogo realmente finché non ci saranno le elezioni, per le quali una data precisa non è stata ancora fissata.

Israele ha risposto immediatamente all'annuncio, con Benjamin Netanyahu che, in una dichiarazione alla televisione di Stato, ha detto che l'Autorità palestinese del presidente Mahmoud Abbas (conosciuto anche come Abu Mazen) deve scegliere tra la pace con Israele o la pace con Hamas, il cui obiettivo ostentato sin dalla sua fondazione nel 1987 è quello della distruzione di Israele. Il primo ministro israeliano ha detto che l'idea stessa di riconciliazione mostra la debolezza dell'Autorità palestinese che potrebbe portare ad una facile presa di Hamas nella West Bank.

Ad ogni modo l'accordo potrebbe essere firmato nei prossimi giorni. Recentemente in Cisgiordania e a Gaza – città tornata alla ribalta in Italia dopo l'uccisione di Vittorio Arrigoni da parte di un gruppo terrorista salafita attivo nella Striscia – sono state organizzate manifestazioni per superare la divisione tra le due fazioni. Molti palestinesi credono che una leadership divisa impedisca di fronteggiare Israele, per porre fine all'occupazione in Cisgiordiania, e la creazione di uno Stato palestinese. Hussam Khader, un leader di Fatah nella città cisgiordana di Nablus, ha detto, "Credo che l'accordo sostenga il popolo palestinese e forse sarà un grande passo verso i nostri obiettivi nazionali".

Tuttavia, c'è scetticismo sul fatto che l'intesa possa portare realmente a una riconciliazione. Fatah è un gruppo moderato ed è impegnato in negoziati con Israele. Hamas, come detto, invoca la distruzione dello stato ebraico. Khader ricorda come i tentativi di riconciliazione precedenti sono falliti, ed a volte sfociati in violenza. "Il problema è molto, molto profondo e c'è una distanza tra Fatah e Hamas a livello politico".

A Washington, Tommy Vietor, ​​portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha detto che l'amministrazione Obama sostiene fermamente la riconciliazione palestinese a condizioni che i due gruppi promuovono la causa della pace. Tuttavia, Vietor ha detto che qualsiasi prossimo governo di unità nazionale palestinese deve rinunciare alla violenza e riconoscere il diritto di Israele all'esistenza, se vuole svolgere un ruolo costruttivo nel raggiungimento della pace.

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