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Palermo, l’uomo che ha picchiato migrante senegalese: “Ero ubriaco”

Il trentaquattrenne di Partinico che ha picchiato un migrante senegalese avrebbe spiegato di essere stato eccessivamente ubriaco. In realtà secondo gli inquirenti si tratta di un’autentica aggressione razzista.
A cura di Davide Falcioni
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Qualche birra di troppo. Sembra un copione già visto quello dell'aggressione ai danni di Khalifa Dieng, un ragazzo senegalese picchiato giovedì scorso a Partinico, in provincia di Palermo, da un uomo di 34 anni che, sottoposto a interrogatorio, ha ammesso solo di essersi ubriacato ma non di aver commesso le violenze. L'operaio è accusato di lesioni aggravate dall'odio razziale: la sua tesi, quella del semplice eccesso di alcol, sembrerebbe non aver retto stanti le testimonianze raccolte dagli inquirenti.

Come ha ricostruito Repubblica giovedì scorso Dieng si stava recando a lavoro in bicicletta nell'agriturismo nel quale fa da cameriere, quando lungo la strada ha incrociato un uomo che l'ha insultato: "Sporco negro, torna al tuo paese", gli avrebbe gridato l'italiano. Che il trentaquattrenne fosse stato ubriaco pare non ci fossero dubbi: in quei minuti, infatti, si trovava in un bar insieme a degli amici, che nulla avrebbero fatto per placare l'ubriaco. Khalifa Dieng è stato ripetutamente insultato, ma è riuscito a mantenere la calma e non rispondere alle provocazioni: un comportamento che però non l'ha "salvato" da quello che sarebbe accaduto poco dopo: secondo l'accusa il 34enne è passato dalle parole alla violenza fisica, e mentre qualcuno gli urlava "smettila" altri si aggregavano invece al pestaggio con pugni, calci e spintoni.

Le indagini hanno appurato che il 34enne, pur non militando direttamente in partiti di estrema destra, non è nuovo a episodi del genere: al contrario, in passato altre volte ha aggredito stranieri, sempre senza nessuna ragione specifica. Dal canto suo Dieng ha riportato lesioni a orecchio e bocca e una prognosi di una settimana, anche se ora il problema principale è la paura. Con quella dovrà fare i conti ancora a lungo, soprattutto ora che le aggressioni e le violenze ai danni di migranti sono aumentate.

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