Omicidio Yara. La moglie di Bossetti chiede aiuto a Di Pietro

Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, condannato in primo grado e in appello all'ergastolo per il delitto di Yara Gambirasio, ha chiesto aiuto all’ex magistrato e leader de L’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Stando a quanto riportato dal settimanale Oggi, la donna si è recata nel casa dell’ex pm di Mani Pulite, a Curno, in provincia di Bergamo, accompagnata dal fratello Agostino e dalla cognata. L’incontro è durato alcune ore e non sono mancati i momenti di tensione. "Ho alzato la voce”, ha ammesso lo stesso Di Pietro a Oggi.
La moglie di Bossetti, secondo quanto riferito dal settimanale, non ha proposto a Di Pietro di entrare nel pool difensivo del marito, ma gli ha chiesto un parere e dei consigli. "Ho indicato alla moglie di Bossetti – ha detto Di Pietro – gli unici due motivi del ricorso in Cassazione che a mio avviso potrebbero avere qualche possibilità (remota) di essere accolti e cioè che: i reperti non sono andati distrutti (e lo dice il perito Casari) e quindi la superperizia si può rifare. E poi il diritto alla difesa è stato leso perché la comparazione dei reperti è stata fatta in assenza degli avvocati di Bossetti".
Di Pietro ha poi spiegato di non essere d’accordo con la linea difensiva che vorrebbe portare avanti la famiglia di Bossetti, cioè quella della congiura degli inquirenti contro il muratore di Mapello: "Mi pare però – ha concluso Di Pietro – che i familiari di Bossetti vogliano insistere sulla denuncia agli inquirenti che avrebbero fatto tutta una montatura. A me, vista la mia determinazione a non seguire la loro linea di difesa, non hanno nemmeno proposto alcun incarico che io comunque non avrei accettato".