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Omicidio Yara Gambirasio, il caso verso l’archiviazione

A quasi tre anni dal ritrovamento del corpo senza vita della 13enne di Brembate Sopra non ci sarebbero nuovi spunti utili per identificare l’omicida. In mano agli inquirenti solo un dna che potrebbe appartenere all’assassino.
A cura di Susanna Picone
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Fra due giorni saranno trascorsi esattamente tre anni dal ritrovamento del corpo senza vita di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra (Bergamo) scomparsa e uccisa tre mesi prima mentre percorreva il tragitto da casa sua alla palestra del paese. Yara fu ritrovata il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, poco lontano dal luogo della scomparsa. E dopo tre anni il volto dell’assassino resta sconosciuto. Dopo tre anni di indagini non vi è stata, infatti, alcuna svolta. Come ha ammesso il questore di Bergamo al settimanale “Oggi”, ad oggi non ci sarebbero nuovi spunti utili a identificare la persona che ha ucciso la giovane Yara.

Non ci sono nuovi spunti per trovare l’assassino di Yara – In mano agli inquirenti, ormai da tempo, c’è un dna, un profilo genetico deteriorato che potrebbe appartenere all’assassino. Quel dna ritrovato sugli indumenti della giovane vittima è stato finora confrontato con migliaia di altri profili ma non ha portato a individuare l’omicida (che, stando alle indagini, sarebbe un figlio illegittimo di un uomo morto nel 1999, l’autista di Gorno Giuseppe Guerinoni). A questo punto l’indagine rischia di essere archiviata senza un colpevole.

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