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Omicidio Vasto, Di Lello: “Uno sguardo di sfida, ho preso la pistola e l’ho ucciso”

L’assassino di Italo D’Elisa ha raccontato al suo avvocato perché ha ucciso il ragazzo: “Aveva quel solito sguardo di sfida. Sono mesi che lo vedo nei suoi occhi: non ne potevo più”.
A cura di Davide Falcioni
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Erano le 15 e 45 di ieri quando Fabio Di Lello, l'uomo che ha ucciso il 22enne Italo D'Elisa per vendicare sua moglie, si è presentato nella sala colloqui del carcere di Vasto per conferire con il suo avvocato difensore Giovanni Cerella: in quella stanza di pochi metri quadri, davanti a un'assistente e a due guardie carcerarie, l'assassino ha raccontato come ha maturato la decisione di commettere un omicidio: "Tornavo dall'allenamento dei ragazzi (Di Lello aiutava l'allenatore delle squadre giovanili del Cupello) e me lo vedo davanti in bici, veniva in senso contrario al mio. Abbiamo incrociato lo sguardo, aveva quel solito sguardo di sfida. Sono mesi che lo vedo nei suoi occhi: non ne potevo più".

La testimonianza di Di Lello, riportata da Repubblica, racconta gli ultimi minuti di vita di Italo D'Elisa, il giovane che sette mesi fa alla guida di una Fiat Punto incrociò la moto e il destino di Roberta Smargiassi, moglie di Di Lello, causandone la morte. E' il killer a spiegare cosa sia accaduto tre giorni fa: "Ho visto che imboccava via Perth e appena ho potuto ho fatto inversione di marcia. Lui si era fermato al bar, ho visto la bicicletta parcheggiata davanti al DrinkWater café, ho parcheggiato la mia macchina lì vicino e sono sceso. Non sapevo neanche io perché: volevo affrontarlo, parlargli. Non certo ucciderlo, avvocato. Avevo la pistola in macchina ma non l'ho presa, sono sceso e sono andato verso il bar".

Il racconto dell'uomo sarebbe compatibile con quello che si vede nei video girati dalle telecamere di sicurezza. D'Elisa si era incamminato verso la sua bicicletta quando ha incrociato nuovamente lo sguardo di Di Lello: "A quel punto non ci ho visto più: sono tornato in auto, ho preso la pistola e prima che ripartisse in bicicletta gli ho sparato e l'ho ammazzato. Mi dispiace, lo so che ho sbagliato: mi sono rovinato la vita".

Celebrati i funerali di Italo D'Elisa

Nel frattempo oggi sono stati celebrati a Vasto i funerali di Italo D'Elisa. "Il tuo sorriso resterà sempre nei nostri cuori": è la scritta dedicata al giovane esposta davanti alla chiesta di Santa Maria del Sabato Santo. Tanti gli amici, i parenti e i conoscenti che nella chiesa assistono alle esequie. "Le anime dei giusti sono nella mani di Dio. Stai tranquillo Italo, i giusti sono coloro che amano la vita e accolgono il dono di Dio, così come lo hai accolto tu. Non si poteva non volerti bene, sei stato sempre circondato da tanto amore" ha detto il sacerdote nel corso dell'omelia. "E' un momento difficile, in questi giorni siamo devastati da sentimenti e pensieri contrastanti" di fronte a un "mistero grande, la morte di Italo", ha sottolineato. "Oggi qui non vi sono risposte, ma solo tanta preghiera – ha spiegato – certi che Dio accoglierà tutto ciò che gli chiederemo in questa celebrazione".

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