Omicidio di Mauro Rostagno, condannati all’ergastolo due boss mafiosi

Ergastolo per entrambi i boss mafiosi imputati del processo per l’omicidio di Mauro Rostagno. È questa la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Trapani al termine del processo a carico del capomafia trapanese Vincenzo Virga e del sicario della famiglia mafiosa Vito Mazzara, accusati di essere rispettivamente il mandante e l'esecutore del delitto Rostagno. La sentenza è arrivata giovedì notte dopo oltre due giorni di camera di consiglio ed è stata letta nell'aula bunker Falcone di Trapani dal Presidente della Corte, Angelo Pellino. Per l'uccisione del giornalista, avvenuta a Valderice in provincia di Trapani il 26 settembre del 1988, inflitta anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Una sentenza attesa da 26 anni dai familiari di Mauro Rostagno e che è arrivata al termine di complesse indagini caratterizzate da una lunga serie di depistaggi che si sono susseguiti nel tempo. In aula ad ascoltare la sentenza vi erano anche la figlia di Rostagno, Maddalena, l’ex compagna Chicca Roveri, e la sorella del giornalista Carla, parti civili nel processo.

Accolte le richieste dell'accusa – Con questa sentenza i giudici in sostanza hanno accolto le richieste dell'accusa, rappresentata dai pm della Dda di Palermo Gaetano Paci e Francesco Del Bene, che nella requisitoria avevano chiesto l'ergastolo per i due imputati. Secondo i pm i mafiosi Vincenzo Virga e Vito Mazzara, entrambi già detenuti per altre condanne, avrebbero ucciso Mario Rostagno proprio per la sua attività giornalistica che conduceva dagli schermi dell'emittente televisiva locale Rtc, "destabilizzante della quiete criminale".