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Nuove rivelazioni di Snowden: hackerati computer in Cina e Hong Kong

Il ventinovenne spiega che sarebbero stati spiati centinaia di computer cinesi e di Hong Kong.
A cura di Davide Falcioni
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In un'intervista rilasciata al quotidiano cinese South China Morning Post  Edward Snowden – ex tecnico della Cia – fa altre importantissime rivelazioni. Non solo i cittadini americani e le loro conversazioni sono state registrate. Si è andati ben oltre, arrivando ad hackerare sistematicamente computer in Cina e Hong Kong. Secondo Snowden le operazioni globali di hackeraggio della Nsa sono state oltre 61 mila con centinaia di bersagli a Hong Kong e su territorio cinese. "Non sono né un eroe né un traditore – spiega – ma solo un americano. Chi pensa che io abbia sbagliato a scegliere Hong Kong, dico che non ha capito le mie intenzioni. Io non sono qui per nascondermi dalla giustizia, ma per rivelare crimini".Il 29enne statunitense ha rivelato informazioni al Guardian e al Washington Post sul funzionamento di Prism, programma utilizzato dalla National Security Agency per sorvegliare cittadini americani e, a quanto pare, anche stranieri.

"Fino alla scorsa settimana – spiega Snowden – il governo americano agiva felicemente nell'ombra senza alcun rispetto per il consenso dei suoi governati, ora non potrà più farlo: la società, a ogni livello, chiede resoconti e supervisione sull'accaduto". Snowden ha quindi motivato la diffusione delle informazioni per dimostrare "l'ipocrisia del governo americano quando afferma che non prende di mira infrastrutture civili, a differenza di quanto fanno i suoi nemici. Non solo lo fa, ma teme così tanto che si sappia che ha intenzione di usare ogni mezzo, anche l'intimidazione per vie diplomatiche, per evitare che queste informazioni siano rese pubbliche". E Gli Stati Uniti sarebbero determinatissimi a farlo tacere: "Infatti, io non mi sento al sicuro – ha proseguito Snowden -, per via della pressione che l'amministrazione Usa sta esercitando su Hong Kong, ma so che Hong Kong è dotata di una forte tradizione di civiltà capace di tutelare le fonti. Voglio chiedere ai giudici e alla gente di Hong Kong di decidere il mio destino. Non ho nessun motivo di dubitare del vostro sistema giudiziario. Resterò fino a quando non mi manderanno via".

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