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Nuova norme sui negozi, a rischio chiusura anche i siti di e-commerce

In parlamento la nuova legge sulle chiusure obbligatorie dei negozi, ma non sono stati esclusi portali e distributori automatici.
A cura di A. P.
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Probabilmente si è trattata di una svista del relatore, sta di fatto che così come è stata presentata la nuova legge che regolamenta gli orari dei negozi imporrebbe le giornate di chiusura obbligatorie anche ai siti di e-commerce con effetti inediti e singolari sui negozi online. Come riporta il quotidiano La Stampa, infatti, il ddl sugli orari dei negozi non contempla tra le attività esentate, come ad esempio bar e ristoranti, né il commercio elettronico né tantomeno i distributori automatici. Il disegno di legge, già approvato alla Camera dei deputati e ora in discussione al Senato, nel dettaglio prevede una stretta sulla liberalizzazione degli orari dei negozi e soprattutto dodici chiusure all’anno obbligatorie per tutti. Qualcuno però ha dimenticato di escludere i siti online, non tenendo conto che chiudere uno spazio web non è operazione semplicissima e indolore. Una simile evenienza infatti finirebbe per danneggiare tutti i siiti italiani a vantaggio dei grandi colossi internazionali che con server e sedi all'estero non sarebbero soggetti alla normativa nazionale.

La discussione sul ddl intanto prosegue tra sostenitori e contrari al provvedimento. Tra questi ultimi troviamo Federdistribuzione che attacca: "Una restrizione della liberalizzazione sugli orari di apertura avrebbe effetti negativi, che peggiorerebbero il servizio offerto ai consumatori. Inoltre meno giornate di apertura significano meno ore lavorate e quindi meno salari distribuiti e minor bisogno di collaboratori da parte dei punti vendita". Al contrario si schierano a favore sia Confesercenti che Confcommercio che da tempo chiedevano una revisione delle norme in materia. "La liberalizzazione è stata disastrosa, ha creato un regime di concorrenza insostenibile per i piccoli esercizi di vicinato (che hanno chiuso a migliaia) e da cui non hanno tratto vantaggio neanche i giganti della grande distribuzione, oggi in sofferenza" sottolineano da Confesercenti. "Le nuove disposizioni lasciano intatta la libertà degli esercenti di restare aperti anche 24 ore al giorno. Quello che verrebbe introdotto è soltanto l’obbligo di chiusura nelle 12 festività nazionali 6 delle quali potrebbero tuttavia essere sostituite dagli esercenti con altrettanti giorni a loro libera scelta. Ci sembra una regolamentazione minima" spiegano invece da Confcommercio.

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