Iscriviti a Rumore.
La newsletter di Fanpage.it contro il silenzio

Ciao,
te lo anticipo: in queste settimane seguiremo con particolare attenzione il viaggio della Global Sumud Flotilla. Lo faremo, innanzitutto, per il valore umanitario di questa missione. Perché di là del mare ci sono milioni di persone affamate, che hanno bisogno di aiuto. Ma anche perché crediamo che dietro l’azione della Flotilla ci sia un forte richiamo alla politica, soprattutto europea: quella di mettere di fronte ai governi e alle opinioni pubbliche una terra sotto assedio, senza accesso al suo mare, circondata da un muro, invasa dai carri armati e martoriata dai missili di Israele. Non sappiamo se la Global Sumud Flotilla riuscirà a rompere questo assedio, onestamente crediamo di no. Ma sappiamo che può fare breccia nelle nostre coscienze. E questo può comunque aiutare a cambiare le cose.
BOX DOMANDE
La mia preghiera laica, a favore della Global Sumud Flotilla. Pensate che il viaggio degli attivisti possa avere un risultato, oltre che simbolico, anche pratico per il popolo palestinese?
Aldo
Ciao Aldo, grazie per la tua domanda e per il tuo messaggio di speranza rivolto agli attivisti che in questo momento stanno navigando verso le coste di Gaza. Ci sarebbero tante cose da dire, è complesso farlo in poche righe ma proviamo a mettere in fila un po’ di questioni. Da un lato questa è un’iniziativa senza precedenti: una missione umanitaria che parte dal basso e che vede una mobilitazione internazionale straordinaria, con migliaia e migliaia di persone che anche da terra stanno organizzando manifestazioni e cortei per sostenere la Flotilla e tenere alta l’attenzione sull’obiettivo, quello di rompere il blocco israeliano e far entrare gli aiuti nella Striscia, dove la situazione umanitaria è collassata ormai da diverso tempo. È stato fatto talmente tanto rumore che anche alcuni governi – da quasi due anni inermi di fronte alle politiche genocidiarie di Netanyahu, senza che ci siano serie discussioni di sanzioni o del blocco della vendita di armi – hanno deciso intervenire almeno per dare protezione diplomatica agli equipaggi. Tutto questo è positivo, alimenta le speranze. Però dall’altro lato dobbiamo anche fare i conti con la storia: è da ben prima del 7 ottobre che le iniziative umanitarie per sfondare l’assedio israeliano di Gaza non vanno a buon fine. La Marina di Israele ha sempre intercettato e bloccato gli attivisti che cercavano di entrare nella Striscia via mare, per portare cibo e medicinali. Certo, questa volta le imbarcazioni sono tante, ma il ministro per la Sicurezza nazionale Ben Gvir ha già detto che tratterà tutti gli attivisti dell’equipaggio come terroristi. E di solito, va preso in parola. Insomma, è possibile che nessuna barca della Global Sumud Flotilla riesca effettivamente ad attraccare a Gaza, questo va detto chiaramente. La mobilitazione che c’è stata attorno a questa iniziativa però ci dice una cosa importante: che la società civile non ha intenzione di restare in silenzio davanti all’orrore che sta accadendo a Gaza e che non ha alcuna intenzione di fermarsi nel portare la sua solidarietà al popolo palestinese. Una solidarietà che deve andare oltre le tonnellate di aiuti, oltre la pressione ai governi: deve continuare nel sostegno al percorso di autoderminazione del popolo palestinese e allo stesso tempo deve essere chiara e ferma nel condannare e sanzionare le politiche illegali del governo di Israele, che occupa i territori palestinesi e deruba le persone della loro terra. L’impunità per Netanyahu e il suo governo deve finire, altrimenti la violenza non si fermerà.
Annalisa Girardi vice capoarea video Fanpage.it
2)La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non ha valore di legge. Come mai gli Stati non la rendono tale, per far sì che sia rispettata appieno?
Loretta
Ciao Loretta, come hai giustamente osservato, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), adottata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, non è giuridicamente vincolante a livello internazionale. Si tratta di un documento che intende esprimere principi morali e aspirazioni condivise, ma non impone obblighi giuridici agli Stati firmatari.
Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono legalmente vincolanti, tranne alcuni atti amministrativi interni alla Nazione Unite, perché l’ONU non ha autorità sovranazionale su Stati indipendenti che restano sovrani e accettano o rifiutano gli impegni volontariamente.
Al contrario, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sono vincolanti per gli Stati membri e possono imporre, tra le altre cose, sanzioni, interventi militari e cessate il fuoco. Ma, e c’è un "ma", solo se non viene esercitato il veto da uno dei 5 membri permanenti, che sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito.
Tuttavia, anche se priva di effetto diretto, la UDHR esercita comunque una forte autorità morale e serve da riferimento per giudicare comportamenti statali. La Dichiarazione ha svolto un ruolo fondante nel diritto internazionale, ha ispirato convenzioni e i suoi principi vengono comunque considerati come base di alcuni ordinamenti.
Eleonora Panseri redattrice area Cronaca Fanpage.it
3) Si avvicina l'inizio del nuovo anno scolastico con una novità: la proibizione dell'uso dei cellulari in orario scolastico già in vigore per elementari e medie inferiori, è stato esteso anche alle superiori. Lo stesso governo proibizionista, dovrebbe adottare le stesse misure con i parlamentari quan partecipano a trasmissioni televisive rissose e utili solo a fare pessima propaganda. Avete mai visto cosa fanno di continuo questi signori?? Smanettano il cellulare compulsivamente e, quando tocca loro rispondere ad una domanda insidiosa, prendono tempo con fantomatiche premesse ed infine leggono la risposta direttamente sul cellulare. È palese che, via telefonino, sono collegati con i loro spin doctor. E allora mi chiedo: che cosa è peggio?? Uno studente copione o un politico incolto che quasi sempre pontifica di cose che non conosce??
Sergio
Ciao Sergio, grazie per la tua riflessione. Quello che suggerisci, cioè allargare il divieto di smartphone in classe, in vigore da quest’anno per tutti gli studenti, anche ai politici che intervengono in tv, suppongo sia una provocazione e purtroppo temo sia difficilmente realizzabile. Sarebbe interessante, come giustamente fai notare, valutare ministri e parlamentari non solo dai provvedimenti che firmano, ma anche da quello che dicono se interpellati su un tema che dovrebbe essere di loro competenza. Giudicare quelli che ci governano non solo attraverso le leggi, ma anche dal grado di preparazione. Sono però due piani differenti, perché quello che il ministero dell’Istruzione sta provando a fare è rispondere a un allarme sociale, contrastando gli effetti negativi che l’uso di smartphone e social media hanno sul rendimento scolastico. Nella circolare che Valditara ha inviato alle scuole a giugno, vengono elencati proprio una serie di studi scientifici: l’Ocse nel 2024 ha documentato gli effetti negativi dei cellulari sul rendimento scolastico, mentre l’Oms ha messo in evidenza l’aumento dell’uso problematico dei social tra adolescenti, con fenomeni di dipendenza, sintomi da astinenza. L’Istituto Superiore di Sanità ha detto che oltre il 25% degli adolescenti italiani fa un uso eccessivo dello smartphone, e questo ha impatti negativi sul sonno, sulla concentrazione, sulla memoria e sulle relazioni. Non è insomma solo un problema di “distrazione” durante le lezioni. Naturalmente l’allarme non riguarda solo gli adolescenti, ma anche noi adulti dovremmo essere più consapevoli nell’uso dello smartphone, conoscere i rischi per la salute legati a un utilizzo smodato dei dispositivi, che possono causare ansia e depressione. Oltre a portarci banalmente a trascurare progressivamente ambiti importanti delle nostre vite. I presidi chiedono proprio la collaborazione delle famiglie, perché siano più presenti dal punto di vista educativo, e più informate. Anche agli insegnanti le scuole raccomandano di non utilizzare i dispositivi in classe, a meno che non si tratti di attività didattiche o della compilazione del registro elettronico. Immagino cosa starai pensando: e allora perché i politici per primi non danno il buon esempio? Gli smartphone sono diventati purtroppo indispensabili in tantissime professioni: controllare compulsivamente mail e messaggi, anche quando non sarebbero urgenti, è diventata un’attività a cui ognuno di noi dedica diverse ore al giorno. Forse più che chiedere ai politici di farne a meno nei programmi televisivi, potremmo allenarci a disconnetterci un po’. Come del resto suggerisce anche il ‘Centro nazionale dipendenze’ dell’Iss: per disintossicarci dovremmo lasciare offline il cellulare per almeno trenta minuti al giorno, spegnerlo durante i pasti, due ore prima di dormire, durante lo studio o lo sport. Per riappropriarci del nostro tempo libero.
Annalisa Cangemi, vice capa area Politica Fanpage.it
4) Penso al sito che è stato scoperto con foto e commenti sulle donne – solo il nome mi dà fastidio. Non avrei mai immaginato che ci fossero tanti uomini con un'umanità così mediocre, così anaffettivi, così disumani. Sapete cosa mi è venuto in mente? Lo credo che poi personaggi come Trump vengono eletti come presidenti.
Anna
Ciao Anna, grazie per il tuo messaggio. La risposta migliore che possiamo darti a riguardo è la nostra newsletter Streghe, l’Osservatorio sul patriarcato di Fanpage.it, che ha dedicato l’ultima puntata proprio a questo: a chiedersi cosa spinge milioni di uomini ad abusare delle donne in rete. La puoi leggere qui.
Direi che è tutto, anche per oggi.
Grazie per averci accompagnato fino a qua.
Francesco