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Ciao! La newsletter di questa settimana è interamente dedicata alla Maturità, che è cominciata proprio oggi per oltre 500mila studenti italiani con la prima prova scritta d’italiano. Tra gli autori scelti dal MIM, Pier Paolo Pasolini, Tomasi di Lampedusa e Paolo Borsellino.
Domani è in programma la seconda prova d’indirizzo, poi a partire da lunedì prossimo ci saranno i colloqui orali. Tante le novità di quest’anno: le prove Invalsi e lo svolgimento delle ore minime previste di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento), l'ex alternanza scuola-lavoro, per essere ammessi all’esame e il peso del voto in condotta sul colloquio orale e la valutazione finale.
Si tratta di un appuntamento importante per tutti gli studenti pronti ad affacciarsi nel mondo adulto, ma anche per familiari e docenti che con un pizzico di nostalgia ricorderanno il proprio esame di Stato. Come hanno fatto con Fanpage.it Lucia Azzolina e Lorenzo Fioramonti, ex ministri dell’Istruzione, la prima nel 2020 e il secondo nel 2019, che ci hanno raccontato come è andata la loro Maturità e ci hanno spiegato come potrebbe cambiare, considerando il fatto che il ministro Valditara ha già annunciato modifiche che verranno introdotte l’anno prossimo.
Azzolina: “Avevo la febbre durante la prima prova. Aumenterei il peso dei crediti scolastici sul voto finale”
Lucia Azzolina, ex esponente del Movimento 5 Stelle, è stata ministra dell’Istruzione da gennaio 2020 a febbraio 2021 nel secondo governo Conte. Oggi è dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Biella. Con Fanpage.it ha voluto ricordare la sua Maturità, dando però anche uno sguardo al futuro.
Ci racconta la sua Maturità?
Ho fatto l’esame di Stato a giugno 2001. Avevo la febbre durante la prima prova, ma per fortuna ebbi ugualmente il massimo dei voti. Ricordo che scelsi come tema d’italiano il saggio breve sulla scienza e il metodo galileiano. Frequentando il liceo scientifico, come seconda prova uscì matematica. Non era facile ma anche lì andò bene.
Cosa crede debba essere cambiato?
L’esame di Stato così come è va anche bene, lo trovo equilibrato. Ma credo che per dare maggiore valore al percorso che lo studente ha fatto a scuola si dovrebbero aumentare i crediti scolastici del triennio, che ora sono 40 e che hanno un peso minore rispetto alle prove d’esame (che in totale valgono 60 punti, ndr) sulla votazione finale.
Perché?
Gli insegnanti, al di là del credito e della banalizzazione dei numeri, sanno come giudicare il percorso che uno studente ha fatto, perché il compito della scuola è capire quanto è cresciuto quello studente e come sono cresciute le sue competenze rispetto al punto di partenza sociale e familiare.
L’ex ministro Fioramonti: “Mi piacerebbe che la Maturità oggi fosse un esame più imprevedibile”
Parola a Lorenzo Fioramonti, economista, ex membro del Parlamento ed ex ministro dell'Istruzione del governo Conte II, che ha condiviso con Fanpage.it le sue valutazioni sull’attuale esame di Maturità e su come potrebbe essere migliorato.
Come dovrebbe cambiare l'esame di Maturità secondo lei?
La prima domanda che mi fecero quando divenni ministro fu proprio ‘Come intende cambiare l'esame di maturità?'. Ogni ministro che arriva a Viale Trastevere apporta dei cambiamenti all'esame. Spesso si tratta di modifiche cosmetiche, che poi sono spesso un modo per apparire in televisione e rilasciare interviste. Invece io credo che bisognerebbe dare più continuità a questo esame, bisognerebbe lasciarlo il più possibile in pace. In modo tale che i ragazzi abbiano il tempo per prepararsi, e non arrivino con l'angoscia a maggio, ignari di cosa li aspetta. Quindi io da ministro non cambiai nulla.
Ma se dovesse intervenire oggi, cosa farebbe?
Mi piacerebbe un esame che mettesse in risalto il compimento di un percorso, ma anche un esame che testasse la gestione dell'imprevedibile da parte dello studente, perché la maturità si valuta da quello. Lo studente non dovrebbe soltanto dimostrare di aver acquisito contenuti, ma dovrebbe essere valutata la sua capacità di gestire la complessità. Per cui il ragazzo deve sapere che nella vita può capitare di giocarsi un posto di lavoro sulla base di un colloquio che dura 5 minuti. Magari sei preparatissimo, ma se non hai l'atteggiamento giusto, la corretta impostazione lessicale, non hai imparato a controllare anche le tue emozioni, magari vieni scartato.
Del suo esame di Maturità cosa ricorda?
La mia prova fu con la vecchia Maturità, in cui c'era ancora il voto in sessantesimi, e in cui bisognava scegliere le materie da sostenere. Credo che la mia generazione sia stata l'ultima a confrontarsi con quell'esame, non ancora modificato dalla riforma. Fu un esame di Maturità intenso, su quelle poche materie lo studente aveva un grande elemento di imprevedibilità. Non c'era una tesina, non c'era una preparazione fatta a casa, tutto si decideva durante la prova. Successivamente la Maturità è diventata più ‘programmabile'. Non so dire se preferissi quella forma a quella introdotta successivamente, che ho conosciuto solo da osservatore. Però ammetto di provare una certa nostalgia nei confronti di un esame in cui sei tu contro il mondo e devi giocarti tutto in pochi minuti.
Newsletter a cura di Ida Artiaco e Annalisa Cangemi