
Il Natale è ormai alle porte, per molti le attese vacanze cominceranno già lunedì, ma il mondo della scuola non si ferma. Cominciamo con una buona notizia: il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, ha annunciato attraverso i suoi canali social che sarà aggiornato l’algoritmo di selezione dei supplenti: con la nuova ordinanza ministeriale per le graduatorie Gps nel biennio 2026/2028, il docente non sarà più “considerato rinunciatario e l'algoritmo continuerà a riesaminare il candidato, compatibilmente con le disponibilità effettivamente dichiarabili”.
La fine dell'anno coincide anche con l'approvazione della manovra finanziaria, all'esame del Senato. A preoccupare sono soprattutto i tagli all'istruzione, visto che la spesa pubblica sulla scuola con il governo Meloni continua a calare.
Tra le notizie più discusse in Italia, intanto, continua a esserci la vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli (Chieti). I figli di Nathan e Catherine, che erano stati allontanati per effetto di una ordinanza del Tribunale dei Minori dell’Aquila, sono ancora ospiti di una casa famiglia in attesa che i giudici decidano quando potranno tornare a casa (la Corte d'Appello dell'Aquila ha tempo fino al 27 gennaio per pronunciarsi) mentre il dibattito – anche politico – accende i riflettori sull’homeschooling.
IL TEMA DEL GIORNO
Bimbi nel bosco, la Lega propone “bonus studio” fino a 1700 euro per chi fa homeschooling. Ira dei sindacati: “Non è positivo”
Di homeschooling o educazione parentale abbiamo già parlato in una delle nostre precedenti newsletter. Maria Angela Grassi, Presidente Nazionale ANPE (Associazione nazionale pedagogisti italiani), ci aveva spiegato che in Italia sono circa 15mila gli studenti che si avvalgono di questa modalità di apprendimento, normata da una serie di decreti, da ultimo dal Decreto Ministeriale 5 dell’8 febbraio 202. Il numero di questi ragazzi è in aumento dal periodo Covid. La novità è che la Lega, nella persona del deputato Rossano Sasso, ha annunciato che depositerà in Parlamento una proposta di legge, che punterebbe a dare un aiuto a quei genitori che decidono di occuparsi direttamente, in casa, dell'educazione scolastica dei propri figli.
Come? Introducendo per le famiglie come quella di Palmoli una sorta di “bonus scuola”, che, in base alla dichiarazione Isee, può arrivare fino a 800 euro per le scuole elementare e a 1700 euro per le medie. L’obiettivo – si legge nel testo – è quello di dare “un aiuto economico che sostenga concretamente le famiglie che decidano in autonomia di provvedere all’istruzione dei propri figli”. Per Sasso “sia che si tratti di scuola pubblica, di scuola paritaria o di istruzione parentale, va garantito il diritto allo studio di tutti i bambini e i ragazzi che rientrano nel sistema nazionale pubblico di istruzione”.
La proposta non è piaciuta ai sindacati, come la Gilda degli Insegnanti. Secondo il segretario nazionale Vito Carlo Castellana, che ha commentato a Fanpage.it la vicenda, “l’homeschooling non è scuola. Viene meno proprio la funzione educativa di socializzazione e lo Stato non dovrebbe incentivarlo. Deve permetterlo ma non incentivarlo, perché il senso della scuola è quello di creare i cittadini del domani, che siano inseriti nella società e che sappiano vivere in relazione con gli altri, non favorire l’isolamento. Dal punto di vista didattico e pedagogico non è positivo. Se proprio abbiamo risorse da utilizzare in questo modo si pensi piuttosto all’edilizia scolastica, agli stipendi dei docenti e prevedere rimborsi per gli studenti per il pendolarismo e i libri di testo”.
L'APPROFONDIMENTO
Con la manovra meno soldi al sistema istruzione, Ascani (Pd): "La scuola è tornata a essere una voce di spesa da tagliare"

Un’altra sforbiciata alle risorse per l’istruzione. Non solo dunque il governo non investe sulla scuola pubblica, ma nei prossimi tre anni la manovra – che dovrebbe essere approvata a Palazzo Madama entro il 23 dicembre – prevede un taglio di oltre 600 milioni per il sistema scolastico. Il punto è che, come ha messo anche in evidenza la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre scende la spesa sulla scuola pubblica in rapporto al Pil, salgono le spese militari, in risposta alle pressioni di Trump che chiede di portarle fino al 5% del PIL (445 miliardi in più nei prossimi 10 anni). Abbiamo chiesto un commento alla deputata dem Anna Ascani, ex viceministra dell'Istruzione e vicepresidente della Camera, per fare il punto sulla drastica riduzione di risorse prevista dalla manovra finanziaria da 18 miliardi totali.
"Con il governo Meloni la scuola è tornata a essere una voce di spesa da tagliare. Uno dei tanti “record” di questo esecutivo, purtroppo tutti col segno meno davanti. In questa manovra modesta – che tra l’altro rimane ancora in qualche corridoio del MEF, a pochi giorni dall’approvazione ancora nessun passaggio in Parlamento – sono 600 i milioni in meno per il sistema d’istruzione. Che vuol dire fondi in meno per l’edilizia scolastica, il personale, l’offerta formativa alle studentesse e agli studenti", sottolinea a Fanpage.it.
"La scuola per il ministro Valditara è il luogo della repressione più che dell’educazione. Tornano le gerarchie e i voti in condotta ed esce l’educazione sessuo-affettiva. Una scuola-caserma che punisce, infarcita di propaganda e ideologia di destra. Qualsiasi cosa pur di non occuparsi dei nodi storici del sistema, il precariato, il patrimonio edilizio vecchio, il sostegno agli alunni disabili. Che rimangono lì, senza soluzione, nascosti sotto circolari e nuove leggi che, a unire i punti, insieme restituiscono l’immagine chiara di un piano per smantellare la scuola pubblica inclusiva e costruirne al suo posto una fuori dal tempo. Solo nuovi ostacoli, nessun investimento o risorsa aggiuntiva. Anzi, quelle a disposizione vengono disperse con danni incalcolabili alle comunità scolastiche e ai territori".
"Un caso su tutti: la misura del Pnrr destinata alla costruzione di nuove scuole in sostituzione di edifici obsoleti. Da settimane raccogliamo appelli di sindaci di tutta Italia in difficoltà. Dopo aver demolito le vecchie strutture per far spazio a quelle più moderne, sicure e sostenibili, finanziate con i fondi europei, si trovano bloccati a causa di ritardi, gravi inadempienze o fallimenti delle ditte individuate da Invitalia. Dove prima c’erano le aule, adesso ci sono cumuli di macerie. La scadenza per i lavori è il 30 giugno prossimo, ma né il ministero dell’Istruzione e del Merito, né Invitalia, responsabile dell’individuazione delle imprese, se ne curano e trovano soluzioni. Sminuiscono il problema: proprio nei giorni scorsi la sottosegretaria Frassinetti è venuta in Parlamento a rispondere a una nostra interpellanza urgente dicendo che si tratta di pochi sparuti casi, dichiarando di fatto che non si sta facendo nulla di strutturale per sostenere i comuni e garantire alle studentesse e agli studenti di ricominciare l’anno nella propria scuola. La verità è che gli episodi non sono limitati, i sindaci sono stati molto chiari: le segnalazioni sono rimaste inascoltate, Mim e Invitalia stanno facendo scaricabarile per non occuparsi delle criticità. Non solo non investono, ma sprecano straordinarie opportunità, peggiorando per di più la situazione per intere comunità scolastiche".
L'EVIDENZIATORE
La notizia che abbiamo evidenziato per te questa settimana riguarda ancora una volta un presunto "scontro di civiltà", tema su cui la Lega non perde occasione per battere un colpo. Da giorni circola infatti la notizia dell'iniziativa proposta in sette comuni a guida centrosinistra della Toscana (Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Signa, Barberino di Mugello, Carmignano e Capannori) che hanno deciso di servire nelle mense scolastiche tre menu diversi dal solito. Il progetto si intitola ‘Sapori per la pace': i bambini delle elementari, avranno la possibilità di conoscere i piatti tipici di Palestina, Ucraina e Sudan, tre Paesi in guerra. L'idea non è piaciuta alla destra, secondo cui sarebbe "inappropriato" far mangiare a scuola "piatti accompagnati da una narrazione geopolitica". Interpellato sul caso, il ministro dell'Istruzione Valditara ha voluto porre l'accento sul recente riconoscimento che è stato conferito alla cucina italiana, diventata Patrimonio Unesco: "Mi farebbe piacere se nelle scuole si valorizzassero i prodotti italiani e la nostra cucina, diventata patrimonio Unesco, stiamo promuovendo la mensa a km 0 proprio per valorizzare la cucina del territorio".
A cura di Ida Artiaco e Annalisa Cangemi