Immagine

Ciao!
Anche se l’anno scolastico è praticamente agli sgoccioli, il mondo della scuola non si ferma, ed anzi si prepara per ripartire a settembre. Tante le novità, sia per gli studenti che per i docenti. Mentre i primi dovranno vedersela con lo stop all’uso dei cellulari in classe – divieto esteso anche alle superiori -, per i secondi ci sono alcune importanti scadenze da ricordare.

Ti è piaciuto questo episodio di La nostra scuola?

La scorsa settimana, infatti, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto che autorizza l’avvio del X ciclo di specializzazione per il sostegno didattico (TFA). Sono quasi 36.000 i posti autorizzati, con le prove preselettive in programma dal 15 al 18 luglio. Sempre per gli insegnanti di sostegno, INDIRE ha indetto un avviso di selezione per l’ammissione ai Percorsi di specializzazione a chi abbia determinati requisiti, le cui domande devono essere presentate entro l’8 luglio. Vediamoli insieme.

IL TEMA DEL GIORNO

Corsi INDIRE: ANIEF fa chiarezza su requisiti di ammissione, costi e sedi d’esame 

Dei percorsi INDIRE abbiamo già parlato anche in questa newsletter, ma ora c’è un bando su cui ragionare e rispetto al quale molti candidati hanno espresso delle perplessità. Per fare luce sul tema abbiamo chiesto un parere a Chiara Cozzetto della presidenza ANIEF, che ci ha spiegato come districarsi tra requisiti, scadenze, pagamenti ed esami.

Chi può partecipare ai corsi INDIRE?

“I corsi sono organizzati da INDIRE in collaborazione con le Università e sono previsti da un decreto legislativo, il 71. Si rivolgono a due categorie di candidati: la prima è quella dei cosiddetti triennalisti, quanti cioè hanno svolto servizio sul sostegno sullo stesso grado di istruzione per tre anni negli ultimi 5 anni scolastici, anche se non si conta l’anno in corso. Hanno accesso ad un percorso facilitato, nel senso che prevede un numero di crediti formativi inferiore rispetto al TFA sostegno. Si accede direttamente a questo percorso presentando domanda. La platea dovrebbe essere intorno alle 42mila persone secondo il calcolo fatto dal MIM rispetto ai docenti che hanno il requisito. Di questo percorso è previsto dal decreto un secondo ciclo che dovrebbe partire entro il 31 dicembre 2025. La seconda categoria è quella dei docenti che hanno conseguito un percorso di specializzazione all’estero e che sono ancora in attesa di riconoscimento. In questo caso la previsione normativa detta il requisito del primo giugno 2024: a quella data si deve aver già conseguito il titolo all’estero, aver presentato domanda di riconoscimento e devono essere trascorsi 120 giorni entro i quali il MIM avrebbe dovuto rispondere. In caso contrario non si potrà accedere e bisognerà attendere la risposta del Ministero alla domanda di riconoscimento”.

Secondo lei ci sono contraddizioni in questo tipo di percorso?

“Secondo Anief chi ha lavorato già 3 anni dovrebbe accedere a corsi facilitati perché si tratta di docenti che hanno esperienza di servizio. Purtroppo la contraddizione è che questi corsi sono a pagamento, quindi a carico del candidato, con cifre che a nostro avviso sono eccessive. In totale il costo è di 1.316,00, da dividere in tre rate. C’è la previsione che possano essere pagate anche con la carta del docente. Noi siamo i promotori di un ricorso per far ottenere la carta del docente anche a quelli con contratto fino al 30 giugno e la Cassazione ci ha dato ragione”.

Dove si svolgeranno gli esami dei percorsi INDIRE? Sono previste sedi in tutte le Regioni?

“Purtroppo INDIRE non ha comunicato nell’avviso le sedi d’esame ma si è riservato di farlo successivamente. Certo non pensiamo che riesca a trovare o organizzare sedi di esame in tutte le province, però magari in tutte le regioni e con maggiori agevolazioni per particolari situazioni come Sardegna e Sicilia per poter far svolgere le prove senza che i candidati spendano un patrimonio. Anche perché gli esami dovranno essere svolti in presenza. Noi come sindacato chiediamo a INDIRE di accelerare. Purtroppo è una macchina che si è avviata molto a rilento e che richiede passaggi burocratici che necessitano di un po’ di tempo, anche se ciò va a discapito del candidato”.

Una volta concluso il percorso si viene inseriti direttamente in graduatoria?

“Si, perché è un percorso di specializzazione a tutti gli effetti e utile in Italia per tutte le procedure, non solo per l’inserimento nelle GPS, ma anche per partecipare ai concorsi futuri”.

È possibile presentare domanda a più enti contemporaneamente per i percorsi di specializzazione?

No, il decreto parla di una sola università a cui presentare domanda ma abbiamo chiesto al MIM di pubblicare faq di chiarimento perché presentare domanda in più università, pensare che sia possibile farlo, significa creare un disguido nel sistema, andare a sovraccaricare le università stesse di domande che non verranno evase perché ce ne sono troppe. Alcune università stanno dando informazioni discordanti e questo crea confusione”.

L'APPROFONDIMENTO

Indicazioni Nazionali al rush finale: associazioni lanciano un appello per difendere la scuola democratica

Ti ricordi le Indicazioni Nazionali per infanzia e primo ciclo d’istruzione, che entreranno in vigore nel 2026? Abbiamo affrontato più volte il tema, e il dibattito prosegue. Lunedì è stato pubblicato dal ministero il parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) – espresso lo scorso venerdì. Dal parere sono emerse alcune criticità, e sono stati avanzati alcuni suggerimenti per migliorare il testo. Il Cspi chiede per esempio di intervenire sull’incipit del capitolo sulla ‘Storia’, quello che inizia con l’affermazione “Solo l’Occidente conosce la Storia”, espressione ritenuta “potenzialmente polarizzante”; e sempre per questa disciplina, si segnala come problematica l’eliminazione dell’ambito “della lettura e dell’interpretazione delle fonti, che è stato un punto fondamentale dello studio della storia nelle scuole”. E ancora, il Cspi evidenzia che la facoltatività del Latino, che può essere avviato a partire dalle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado funzionanti nell'anno scolastico 2026/2027, potrebbe portare a un aumento del divario tra gli studenti (oltre al fatto che non tutti i docenti delle medie hanno i requisiti per insegnare il Latino). Altra questione sollevata nel parere è quella dell’Intelligenza artificiale, che rischia di essere utilizzata in modo superficiale, come “eventuale supporto alla didattica tradizionale, più che come opportunità per trasformare il processo educativo”. Il Cspi suggerisce poi di “rimodulare la figura del docente” nel paragrafo “Insegnante professionista e Magister”. Il problema è che, si segnala, “l’autorevolezza del Magister appare dovuta a priori”, e sembra che nelle Indicazioni si voglia porre l’accento “solo su uno dei due poli della relazione docente-discente. Sarebbe opportuno, a tal proposito, dedicare un paragrafo sul ruolo del bambino/ragazzo che costruisce responsabilmente l’apprendimento con la guida del docente che assume il ruolo di regista”, sottolinea il parere.

Il ministro dell’Istruzione Valditara ha fatto sapere che una parte di queste osservazioni è stata accolta e verrà integrata nel testo finale, che proprio in questi giorni viene inviato al Consiglio di Stato per l'ultimo parere formale. Ma i sindacati e le associazioni, che negli ultimi mesi come ti abbiamo raccontato hanno apertamente contestato Viale Trastevere, non si rassegnano.

Il Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica, una rete di soggetti collettivi impegnati nel mondo dell’educazione, considera le Indicazioni Nazionali per il 2025 una “pericolosa regressione della cultura democratica della scuola e del Paese”, parte di un progetto avviato da questo governo. E così nel disegno di una destra che guarda al passato rientra per esempio il ritorno dei giudizi sintetici, considerati inutilmente punitivi e sanzionatori, o il ddl sull’obbligo del consenso informato, che minaccia l’autonomia scolastica e limita pesantemente l’educazione sessuo-affettiva per i giovani. Per questi motivi il Tavolo Nazionale lancia una mobilitazione a difesa della scuola, per chiedere in primis una scrittura condivisa delle Indicazioni Nazionali, basata su un vero confronto. L’appuntamento è per il prossimo 18 ottobre. Nelle prossime settimane ti proporremo approfondimenti sui temi della protesta.

L’EVIDENZIATORE

La Maturità si può considerare alle spalle, anche se gli orali termineranno a metà luglio. Ma è già tempo di bilanci, e per salutarci ti lasciamo oggi con qualche dato dell'Osservatorio Maturità 2025 promosso da ScuolaZoo, che ha raccolto le risposte di oltre 500 studenti e studentesse dell'ultimo anno, spunti di riflessioni per possibili riforme. L’esame di Stato perde sempre più appeal: solo il 5% dei maturandi vorrebbe mantenerlo com'è, e oltre 1 su 3 lo considera ormai poco o per nulla utile. Tra gli intervistati, 6 ragazzi su 10 pensano che l'esame debba essere riformato. L’esame, così come è, viene considerato inadeguato a misurare realmente competenze e potenzialità di ogni studente.

Sono stati misurati anche l’ansia da prestazione e il carico emotivo dei maturandi: quasi 2 su 3 hanno detto di essere ansiosi o molto preoccupati per l'esame orale, e solo il 5% si è sentito davvero preparato. Non a caso, alla domanda ‘Quanto ti senti pronto?', la media delle risposte è appena 2,9 su 5. A generare stress è soprattutto il futuro post-Maturità: il 74% dei maturandi ha dichiarato che intende iscriversi all'università, il 24% cercherà subito lavoro. Ma c'è un altro dato che colpisce: il 15% non sa ancora cosa farà dopo la scuola.

Newsletter a cura di Ida Artiaco e Annalisa Cangemi 

api url views
Abbonati e leggi la newsletter
Otterrai l'accesso a questo e a molti altri contenuti

Attraverso l'abbonameno a Fanpage.it, sosterrai il nostro giornalismo libero e indipendente.
Tutto ciò che conosci resterà gratuito, ma insieme potremo fare di più.

Inoltre:
  • Sito web e App senza pubblicità
  • Newsletter e Podcast esclusivi, ogni settimana
  • Rassegna delle news più rilevanti del giorno
  • Live con la Redazione e ospiti speciali