Venti secondi per rubare la moto: il furto al Vomero ripreso dalle telecamere

La telecamera di un edificio di via Aniello Falcone ha ripreso le fasi del furto di una moto parcheggiata nel cortile; il ladro impiega pochi secondi mentre i complici lo aspettano in strada.
A cura di Nico Falco
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Frame dal video del furto della moto in via Aniello Falcone, a Napoli
Frame dal video del furto della moto in via Aniello Falcone, a Napoli

Tredici secondi per tagliare l'antifurto, altri sette per spezzare il bloccasterzo. Fanno venti secondi netti, un'altra ventina per spingere la moto fuori. Tutto ripreso da una telecamera di sorveglianza, che mostra il modus operandi di un gruppetto di ladri che, nella notte del 7 ottobre, hanno messo a segno un colpo nel cortile di un edificio di via Aniello Falcone, nel quartiere napoletano del Vomero.

Il filmato, pubblicato sui social dal deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, dura complessivamente poco più di un minuto. In alto a sinistra, data e ora: 3.20 del mattino del 7 ottobre. E a giudicare dalla dinamica che si vede nel video ad agire non è un ladro improvvisato ma, probabilmente, una banda specializzata. Innanzitutto, lo si capisce dagli arnesi che si sono portati dietro: non appena il ladro si china davanti alla motocicletta si vedono comparire le scintille del flex.

Mentre i complici restano davanti al cancello, in sella agli scooter che presumibilmente verranno utilizzati per spingere la moto appena rubata, il ragazzo, volto coperto da un casco, ci mette appena una decina di secondi a tagliare il blocca disco e a liberare la ruota. Il resto è così veloce che sembrano movimenti naturali, forse già ripetuti parecchie volte: salta in sella, spezza il bloccasterzo facendo leva col piede, fa manovra e spinge la moto verso il cancello, dove lo aspettano i complici.

Negli ultimi secondi un altro del gruppo torna nell'inquadratura, per recuperare il flex lasciato a terra. La fuga non viene ripresa, ma è facile immaginare che uno degli altri due scooter abbia spinto la motocicletta verso un luogo sicuro, a meno che non siano riusciti a metterla in moto una volta in strada.

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